Anguillole dell’aceto
Anguillole dell’aceto – Le anguillole dell’aceto (Turbatrix aceti), sono piccoli nematodi utilizzati come cibo vivo per piccoli pesci e avannotti, in quanto, il loro movimento naturale a frusta stimola la predazione da parte dei pesci. Questo nematode dalle dimensioni di 1-2 mm deve la sua diffusione oltre che alla sua indubbia utilità come alimento, anche alla facilità del suo allevamento. In questo breve articolo vogliamo vedere come poter avviare una colonia di anguillole da utilizzare nell’allevamento del Betta splendens.
Accessori
Uno starter di anguillole
Una bottiglia dal collo lungo e stretto che si apre il più possibile nella parte della bocca
Aceto di mele
Uno spicchio di mele
Un cucchiaio di zucchero
Un pugno di lana di perlon
Acqua di osmosi
Anguillole dell’aceto
Il primo problema da affrontare è procurarsi uno start di anguillole dell’aceto. Operazione per nulla complicata, basta chiedere in un qualsiasi forum di appassionati di acquariologia per ricevere uno starter spesso in maniera gratuita.
Una breve parentesi la vogliamo dedicare a come inviare o farsi spedire lo starter. La maniera più semplice è quella di acquistare in farmacia un piccolo contenitore per le urine, nel quale inseriremo l’inoculo da spedire. L’inoculo lo si preleverà dalla coltura con una siringa nel suo liquido che verseremo nella provetta, basterà mettere questa in una busta per lettera imbottita, affrancare con un francobollo di posta prioritaria ed il gioco è fatto!!
Bottiglia
Si fa presto a dire bottiglia. Nel nostro caso non tutte le bottiglie vanno bene, sarà necessario procurarsi una bottiglia dal collo stretto e la bocca larga. Personalmente predispongo più colture, quindi diverse bottiglie così da garantirmi la loro sopravvivenza. Nell’eventualità si possono usare anche le bottiglie pet, tipo quelle per il tè, molte se le osservate hanno una strozzatura nella parte alta, oltre ad avere la bocca larga queste potranno soddisfare egregiamente le nostre esigenze.
Aceto di mele
In teoria si potrebbe usare anche dell’aceto di vino. Tuttavia nell’aceto di vino dovremmo inserire obbligatoriamente il pezzo di mela, mentre se utilizziamo aceto di mele, la mela potremmo anche non inserirla, invece inseriremo comunque un cucchiaio di zucchero.
Mela
Forse molti si domandano il perché della mela. Questa decomponendosi nell’aceto sarà il substrato ideale per gli acetobacter che sono l’alimento di questo piccolo nematode. Noi introduciamo questo batterio nella nostra cultura insieme al nostro inoculo.
Zucchero
Questo ha le medesime funzioni della mela inoltre crea un ambiente povero di ossigeno ideale per questi batteri oltre che per la loro alimentazione.
Lana di perlon
Questa servirà una volta partita la nostra coltura per “tappare “ la bottiglia all’altezza della strozzatura del collo, dovrà essere inserita in maniera morbida così che ostruisca il passaggio senza otturarlo completamente.
Acqua di osmosi
È l’acqua ideale per la miscelazione dell’aceto. Essendo completamente priva di cloro o metalli pesanti che potrebbero danneggiare le nostre colture.
Allevamento
Una volta che abbiamo tutto ecco come procederemo per avviare la nostra coltura.
Iniziamo prendendo la nostra bottiglia ed inserendo una miscela al 50% di acqua ed aceto di mele alzando il livello fino alla strozzatura della bottiglia. Fatto questo, inseriamo qualche spicchio di mela e se lo desideriamo un cucchiaio di zucchero.
Ora lasciamolo riposare per circa 24/48 ore. Trascorso questo tempo la nostra bottiglia è pronta per ricevere i suoi ospiti, inseriamo quindi nella bottiglia l’inoculo.
Se poniamo la bottiglia in controluce magari con l’aiuto di una lampadina, saremo in grado di notare i piccoli nematodi che si agitano nel liquido. A questo punto poniamo la nostra bottiglia in un luogo riservato, non hanno particolari esigenze ne in quanto a temperatura ne ad illuminazione, preferibilmente si eviterà comunque il buio totale.
Il gioco in realtà è quasi fatto, adesso basterà attendere che la nostra colonia cresca in maniera esponenziale.
Quando la colonia è evidentemente molto cresciuta e riteniamo di dover utilizzare le anguillole sarà il momento di inserire la lana di perlon, assicuriamoci che si blocchi esattamente nella strozzatura. Ora mettiamo l’acqua di osmosi sulla lana e riempiamo la bottiglia fino all’orlo.
Le anguillole a questo punto si infileranno lentamente nella lana di perlon e si spingeranno fino alla superficie. L’acqua è più leggera dell’aceto e con l’aiuto della lana di perlon non si miscelerà all’aceto sottostante.
Ora possiamo, con l’ausilio di una siringa aspirare le nostre anguillole e somministrarle ai pesci, possiamo lavarle preventivamente tramite un setaccio a maglia fittissima.
Questo alimento ha davvero poche controindicazioni. Contiene circa 20% di grassi e circa 40% di proteine, questo rende le anguillole un tantino grasse, sarà utilissimo per la crescita, ma impone una costante variazione dell’alimentazione, perché si rischia di creare seri problemi ai piccoli crescendoli esclusivamente con questo alimento.
Resta comunque di fatto un ottimo alimento ed un ottimo aiuto per la crescita dei nostri piccoli Betta