gli infusori per avannotti
GLI INFUSORI – Anche i piccoli di Betta splendens non si sottraggono all’esigenza di individuare un alimento, che proprio nella prima fase di crescita, possa assicurare loro un apporto nutrizionale adeguato. Ancora una volta gli infusori tornano utile in questa delicata fase. Gli infusori altro non sono che piccoli organismi. Questi possono essere composti da ciliati , protozoi e rotiferi. Le loro dimensioni medie partono da 10 μm fino a 200 μm e in prevalenza si nutrono di alghe , batteri e detriti.
da dove arrivano
Gli infusori sono presenti in natura presso corsi d’acqua stagnanti come laghi, stagni, pozze naturali, e non mancano neppure nei nostri acquari. Utilizzeremo quindi per la preparazione dei nostri infusori proprio l’acqua dei nostri acquari matura e ben avviata. Sicuramente si troveranno in quest’acqua questi microrganismi che utilizzeremo per l’allevamento dei Betta splendens. In pratica si devono creare nell’acqua di partenza, una coltura di batteri, in modo che gli infusori, già presenti, si comincino a riprodurre e a proliferare ad un ritmo serrato.
alleviamoli ecco come
Alcune case produttrici di prodotti per acquari. Si sono cimentate nella produzione di liquidi che per loro dichiarazione immettono questi organismi nelle nostre acque di coltura. Tuttavia mi sento di dire che questi prodotti senza voler entrare nel merito se funzionino veramente o no, sono perfettamente inutili. La cosa migliore è produrre in casa i nostri infusori con l’aiuto di madre natura. Prenderemo pertanto una buccia di banana (si possono utilizzare anche patate, cavoli, lattuga, fieno, latte, farina noi prenderemo in considerazione quella ottenuta dalla banana) che sarà il nostro ingrediente base.
cosa serve:
1. Prendere 1/4 dell’intera buccia di una banana e la si fa essiccare al sole o in un posto poco umido per alcuni giorni, quando è diventata di colore marrore e avrà perso la sua umidità, sarà pronta per l’utilizzo.
2. Immettere ora il ¼ di buccia in 2-3 litri d’acqua presi dall’acquario, lasciando riposare il tutto per 24/48 ore, deve essere posta in una zona temperata, con luce ambientale ma non diretta del sole.
3. L’acqua trascorso questo periodo comincerà a farsi di colore bianco lattiginoso per l’abbondante presenza di batteri, con la conseguente formazione di infusori.
A questo punto i nostri infusori sono pronti per la somministrazione, anche questa è una fase da non sottovalutare perché come comprenderete dall’odore che a questo punto sentirete sprigionarsi dalla vostra acqua di coltura è altamente inquinante.
come somministrarli
Pertanto vogliamo dedicare qualche parola anche alla tecnica di somministrazione dei nostri infusori. Intanto diciamo una cosa importante, molti mi dicono che non riescono a produrre infusori. In realtà parlando con loro mi accorgo che semplicemente NON LI VEDONO !!. Se volete vedere i vostri infusori dovete attrezzarvi di un microscopio, niente di impegnativo si intende, va bene un ingrandimento x10 quindi in pratica un giocattolo, ma sarà utile per poter vedere questi microrganismi.
Per somministrare questi infusori possiamo utilizzare una siringa è prelevare con questa i nostri infusori dalla massa patinosa che vedete sul pelo dell’acqua e somministrarla ai nostri piccoli nell’ordine di qualche goccia ogni ora!!. Si avete capito bene non più di qualche goccia ogni ora sarà sufficiente per nutrire i nostri piccoli di Betta splendens. Eccedere in questa somministrazione significa incidere pesantemente sulla qualità dell’acqua e visto che per diverso tempo questa operazione avverrà a pompe spente. Un particolare non trascurabile.
un metodo alternativo
Se voi come me avete difficoltà ad alimentare i “ pargoli” con tale frequenza posso suggerirvi un altro metodo che nel mio caso è risultato efficace. Bisogna attrezzarsi di una siringa abbastanza grossa ed un tubicino di plastica (tipo quelli dell’areatore) e realizzare una sorta di flebo. Potete utilizzare sia uno stringi tubo da flebo, oppure una margherita per areatori ancora una volta ci tornerà utile. Inseriamo l’ago nella vasca dove ci stanno i nostri piccoli (a pelo d’acqua, io uso l’ago perchè lo infilo comodamente nel coperchio di plastica della mia nursery che mi funge da sostegno). Aprite la margherita cercando di ridurre al minimo la fuoriuscita di infusori. Ricordate non più di qualche goccia ad ora, volendo dare un numero preciso direi non oltre le 5 gocce ogni ora .
Tenete accesso l’areatore in questa delicata fase. Anche se a minimo per evitare turbolenze eccessive, in quanto i piccoli non possono ancora approvvigionare aria dalla superficie. Un altro accorgimento utile in questa fase è ridurre l’altezza dell’acqua di allevamento al disotto dei 20 cm. Io la tengo intorno a 10 cm, questo per facilitare i piccoli ancora incapaci di nuotare perfettamente, di guadagnare la superficie senza fatica .
Il gioco è fatto, a questo punto non resta che aspettare che i nostri pargoli crescano fino a potergli somministrare naupli o microworms. il che avviene a circa due settimane dalla schiusa quando i nostri piccoli incominceranno a nuotare liberamente in vasca.
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