Betta uberis
Famiglia: Osphronemidae.
Sottofamiglia: Macropodusinae.
Distribuzione e Habitat
Originario dell’isola di Borneo, dove è stato raccolto nelle foreste di torbiere del fiume Arut vicino alla città di Pangkalan Bun nella provincia indonesiana di Kalimatan Tengah (Central Kalimantan) e nel distretto di Sukadana, fino al bacino di Kalimantan Barat (West Kalimantan).
Vive in paludi di torba e relativi corsi d’acqua nere. Questo particolare biotopo si trova in prossimità delle foreste pluviali, le pozze nascoste dalle chiome della foresta e dal tipico fitto sottobosco delle foreste pluviali dell’Asia sono l’habitat del nostro Betta. La vegetazione a margine tende ad invadere le acque sottostanti fino a soffocarle. L’acqua assume una tipica colorazione marrone scuro ricca di acidi umici e altre sostanze chimiche rilasciate dal materiale organico in decomposizione. Il contenuto di minerali disciolti è generalmente trascurabile e il pH può essere basso fino a 3,0 o 4,0. Il substrato è di solito pieno di foglie cadute, rami e radici sommerse. Queste pozze tendono ad asciugarsi nella stagione secca a causa della forte richiesta di acqua della foresta, cosi il piccolo Betta sopravvive nelle piccole pozze o addirittura in strati di lettiera umida, torba e fanghiglia fino al ritorno delle piogge.
Dimensioni e dismorfismo
Il più grande esemplare registrato ufficialmente misurata soli 3,6 centimetri. Davvero uno dei Betta più piccoli oggi noti.
I maschi sono molto più colorati delle femmine con pinne più grandi, sempre più evidenti man mano che crescono.
La vasca
Una vasca da 60 cm potrebbe ospitare una coppia. Mentre per tenere un gruppetto di questi pesci sarà necessaria una vasca più capiente.
Questa specie può essere allevata con successo in vasche ben piantumate, se con un ambientazione tipica del suo biotopo d’origine meglio. Sul fondo della sabbia fine e ciò che più ricorderà l’ambiente naturale, aggiungeremo qualche radice o qualche legno, avendo cura di sistemarli in modo che creino delle aree ombrose. Provvederemo ad ulteriori ripari inserendo qualche tubo sotto sabbia, qualche coccio o qualche anforetta.
L’aggiunta di un letto di foglie secche, che sia di Faggio, Rovere o Catappa sono tutte adatte, per esaltare la naturalezza del biotopo che intendiamo realizzare, oltre ad offrire nascondigli per i pesci. Come accennato in altri articoli, queste foglie producono durante la loro decomposizione la crescita di colonie microbiche, utili per l’acqua ed in grado di fornire una preziosa fonte alimentare secondaria per gli avannotti, mentre i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione sono di beneficio per le specie ittiche che richiedono acque scure e questa specie di Betta rientra tra queste.
Lasciamo quindi che il legno e foglie colorino l’acqua di un bel colore ambra, se vogliamo, aggiungiamo un sacchetto pieno di torba inserito nel filtro per contribuire alla creazione dell’ambiente asiatico, tipico con acque nere.
Questa specie vive bene in condizioni di luce piuttosto fioca. Si potrebbero aggiungere al biotopo che andiamo ricreando delle specie di piante asiatiche che possono sopravvivere in queste condizioni di acque scure, come Microsorum pteropus, Taxiphyllum barbieri o forse qualche Cryptocoryne. Opportuna è qualche macchia di vegetazione galleggiante utile per creare una luce soffusa nell’acquario.
Come tutti i Betta e molti Anabantidi non vuole acqua a flusso veloce, ma piuttosto lento. Un filtro meccanico a spugna alimentato da un areatore è già sufficiente, se si utilizzate un filtro di classico regolare il flusso della pompa a minimo. Non ci stancheremo mai di ribadirlo, la vasca sarà bene che sia coperta per rendere l’aria sul pelo dell’acqua umida e calda adatta ai nostri Betta.
La temperatura sarà di 22–25°C.
Mentre il pH dovrebbe essere particolarmente basso, riproducendo un range di 4,0/6,0, non dovrebbe essere difficile raggiungere questi livelli se abbiamo impostato un filtro a torba come sopra indicato. Risulterà anche opportuno qual’ora le acque del nostro rubinetto siamo particolarmente dure utilizzare acque di osmosi.
Ovviamente anche la durezza totale GH sarà particolarmente bassa oscillando da 0 a 5. Inoltre vi consigliamo una durezza più verso il valore alto indicato per la stabilità dell’acqua.
Alimentazione
Insettivoro e ghiotto di larve di zanzara ed altri piccoli animali che cadono nelle pozze dove vive . Pertanto benchè si adatta ad alimentarsi con cibo secco, sarà di gran lunga preferibile provvedergli o del cibo vivo o congelato come dafnie, artemia o chironomus, con l’aggiunta periodica di vitamine. Come tutte le specie di Betta sono particolarmente inclini all’obesità, pertanto bisognerà essere oculati nella somministrazione di cibo.
Compatibilità
Ribadiamo concetti già espressi ma che ricordiamo per amore dell’argomento. Il nostro Betta sarebbe preferibile se gli provvedessimo una vasca speciale dedicata solo a lui. Può ovviamente essere tenuto anche in gruppi di conspecifici . Si adatta anche alla vita in acquario di comunità, dove però se inserito insieme a pesci più grandi diventerà schivo e timido, in tal caso, certamente non ci darà la gioia della riproduzione in cattività.
Relazioni proveniente da alcuni allevatori di uberis , sostengono che può essere tenuto in gruppi, senza che questi vadano oltre aggressioni rituali tra maschi senza però danneggiarsi. La maggioranza tuttavia è del parere che bisognerà provvedere un gruppo di femmine , ritenendo che l’aggressività verso conspecifici sia eccessiva. Se si vuole tentare di tenere un gruppo misto in vasca bisognerà certamente provvedere in vasca molti nascondigli e linee di “ confine” riconoscibili così che si creino territori difendibili dalle intrusioni dei propri simili, questo, insieme ad una vasca di adeguate dimensioni ( non meno di 80 cm , meglio 100 cm )contribuirà quasi certamente a ridurre intensità e frequenza delle aggressioni che si dovrebbero accendere in vasca.
Allevamento
Non è una specie difficile da riprodurre.
Per quanto concerne la vasca crediamo di aver già detto abbastanza. Per una coppia le dimensioni adatte allo scopo possono essere già dai 40 cm ai 60 cm. Ribadiamo l’importanza di inserire piante galleggianti e nascondigli adatti sul fondo, anche la copertura della vasca è particolarmente importante per mantenere come già detto l’aria sul pelo dell’acqua caldo umida per evitare di compromettere lo sviluppo sano del labirinto del nostro betta.
Le coppie devono essere separate prima della deposizione delle uova ed è possibile utilizzare una sola coppia o uno maschio e diverse femmine. Una dieta variata contenente un sacco di cibo vivo e surgelato è ottimale per portarli in condizione di deporre le uova. Il nido può essere costruito in un tubo o un contenitore, se disponibile, sotto una pianta a foglia larga o tra fine-foglie della vegetazione di superficie. Il maschio costruirà il nido e di solito non tollera la femmina nelle vicinanze fino al suo completamento.
La deposizione delle uova avviene sotto il nido nel tipico “abbraccio” degli anabantidi con il maschio si avvolge a
ttorno al femminile. Tale evento può essere preceduto da aggressioni da parte del maschio verso la femmina, l a maggioranza delle volte ben tollerate dalla femmina che viene stimolata in questo. Questa non è una specie particolarmente prolifica, le nidiate contano generalmente dalle 20 alle 50 uova.
Il maschio si assume oneri e responsabilità di custodire e curare il nido. Le uova si schiudono in 24 – 72 ore, i piccoli rimangono nel nido per alcuni giorni. Il maschio tende diligentemente a raccogliere e restituire le uova o successivamente gli avannotti che cadono. I pesci giovani possono essere allevati tranquillamente insieme ai riproduttori, ottenendo una crescita più rapida dei piccoli.
È stato osservato in questo contesto un comportamento particolarmente intrigante che riguarda diverse specie di Betta delle quali fa parte l’ uberis . se gli avannotti vengono allevati con i riproduttori. Quando i giovani maschi crescono fino a mostrare i colori l’attività riproduttiva degli adulti tra i pesci più vecchio cessa.
In alcuni casi perdere il colore e / o diventa introversi e timidi. La ragione di tale comportamente rimane sconosciuta sebbene alcuni hanno ipotizzato che possono riguardare il mantenimento della densità di in una popolazione sana. Se gli avannotti vengono rimossi il corteggiamento della femmina riprenderà nella maggior parte dei casi.
Per gli avannotti le cure sono quelle tipiche di altri betta , infusori nei primissimi giorni fino a somministrare successivamente , microworms ed artemia salina provvederemo loro piccole quantità di cibi diversi 2 -3 volte al giorno per il miglior tasso di crescita. Cambi d’acqua giornalieri del 5/10% possono essere introdotti per evitare l’accumulo di i rifiuti organici .
Note
Questa specie è stata commercializzata sia come Betta sp. “Sukadana” e sp. “Pangkalanbun” prima della sua descrizione,c è inclusa nel complesso del betta Coccina . Al momento della stesura di questo articolo comprende brownorum B., B. Burdigala, B. livida, B. miniopinna, B. Persefone, B. tussyae, rutilans B. e Betta uberis. Questi sono tutti i pesci piccoli e con le eccezioni di Persefone B. e B. miniopinna e sono prevalentemente di colore rosso. L’identificazione delle varie specie in questo complesso non è sempre facile a motivo della loro rassomiglianza.
Ad esempio Un problema con Betta uberis può verificarsi se cerchiamo di riconoscerlo dalle iridescenze blu / verde che appare sui fianchi dei maschi. Non solo è presente in altre specie (come B. e B. brownorum Coccina), ma non tutti i maschi possiedono una macchia definita. In alcuni individui il la distribuzionen dell’ iridescenza si estende invece sulla maggioranza del corpo rendendo l’uberis simile al B. Burdigala mentre in altri è assente del tutto. Stranamente queste variazioni non sembrano essere in relazione alla località di raccolta.
Sulle similitudini con B. Burdigala:
“Betta uberis è più simile a B. Burdigala da Bangka Island, ne condivide la lunga pinna dorsale di base e la presenza di striature iridescenti verdi sulla dorsale, sulla caudale e anale. Tuttavia, Betta uberis può essere differenziata da B. Burdigala dalle seguenti caratteristiche: presenza (non sempre) di verde cangiante lungo la mediana laterale del corpo nei maschi. I raggi della pinna dorsale (14-17, contro 14-15); scale più subdorsali (12-13 ½, vs 11-11 ½); scale più postdorsale (9-11, vs 8); minore lunghezza postdorsale (13,5-17,8% SL, contro 19,1-23,5 ); più pinna dorsale-base (SL 30,0-37,2%, rispetto al 26,8-28,6); minore lunghezza post orbitale (SL 13,4-16,8%, rispetto al 16,7-17,4), e la lunghezza muso più piccola (lunghezza 29-42% post orbitale, vs 42-45). “
Per ulteriori approfondimenti vi invitiamo a venire sul nostro forum.
Letteratura citata
Tan, H.H. e P.K.L. Ng. – Ichthyol. Explor. Freshwat. 17 (2) :97-114. 2006
Sei nuove specie di pesce combattente (Teleostei: Osphronemidae: Betta) da Borneo.
www.fishbase.org
www.petfrd.com
www.ibcbettas.org
www.seriouslyfish.com