Betta Rubra, Perugia 1893
Il Betta Rubra è un altro dei bellissimi pesci del genere Betta che varrebbe davvero la pena scoprire. Inoltre è anche un piccolo orgoglio Italiano per il fatto che questo pesce sembra sia stato classificato per la prima volta da un Italiano. Il Dott. Elio Modigliani un antropologo, zoologo Fiorentino, che pare abbia raccolto e classificato alcuni di questi splendidi pesci a Sumatra, questa classificazione è documentata in un documento storico del Museo Civico di Storia Naturale di Genova, edita da Perugia Alberto nel 1893.
Il Dott. Modigliani, ha catturato questo Betta, circa una decina di esemplari, intorno al Lago Toba e Sibolga nel nord dell’isola di Sumatra, a ridosso della fine del’800. Dopo questa documentato ritrovamento, il Betta rubra, torna a nascondersi nelle fitte foreste e paludi dell’Isola per oltre 100 anni, fino a pochi decenni fa non era ancora neppure chiaro se deponesse in un nido di schiuma come molti Betta o allevasse in bocca i suoi piccoli, recentemente sembra sia stata individuata una sottospecie di questo Betta.
Una più diffusa conoscenza di questo Betta la si deve a Tan & Ng che nel 2005 ne fecero un estesa descrizione, sia morfologica che di habitat, tramite degli esemplari catturati ad Aceh in Sumatra.
Individuato il suo habitat, vediamo di arrivare a fare una descrizione di questo splendido pesce.

descrizione
Taglia: circa 6,5 cm per i maschi e 4,5 per le femmine.
La livrea nel maschio specialmente nel periodo riproduttivo, presenta una colorazione rosso intenso con delle striature o chiazze blu e grigie molto caratterizzanti, la femmina è molto più piccola e molto meno colorata, questa mostra una banda orizzontale scura che parte dalla bocca attraversa l’occhio per terminare sulla caudale.
La pinna caudale è tondeggiante, la bocca ampia, come si conviene a degli incubatori orali.
L’acqua dei luoghi di cattura è tenera. Con un dGH di 2° ed un pH 5/6. Ambiente è ricco di torba con acque a scorrimento lento.
La classificazione
Famiglia: Osphronemidae
Genere: Betta
Specie: Betta Rubra Perugia, 1893
Gruppo: complesso Betta Foerschi.
L’acquario ideale per il Betta Rubra
La vasca ideale secondo le indicazioni di esperti allevatori è una vasca di 50/60 litri ben coperta essendo degli ottimi saltatori. Il fondo ricco di foglie e torba con molte piante. La temperatura dovrà oscillare tra i 26/24° C tra giorno e notte.
Per la riproduzione è bene predisporre nascondigli sul fondo, tra larghe foglie o qualche grotta naturale dove il maschio con le uova in bocca cercherà riparo.
L’alimentazione di questo pesce dovrà essere a base di insetti anche surgelati, con il tempo accettano anche degli alimenti secchi.
Accoppiamento
Il rituale di accoppiamento accomuna il Betta rubra a molti altri Betta di questo genere. La coppia dopo un corteggiamento relativamente lungo, si abbraccia rilasciando contemporaneamente uova e sperma , la femmina tenderà a paralizzarsi per una lunga manciata di secondi durante quali il maschio approfitterà per raccogliere le uova in bocca andarsi a nascondere in una grotta accuratamente scelta in precedenza e rimanervi per circa 15 giorni prima di rilasciare circa una 30 ina di piccoli completamente formati.

Come procedere adesso dipenderà da voi. Alcuni allevatori consigliano di togliere la femmina, già poco tempo dopo l’accoppiamento in quanto non partecipa alla cova, si limita ad accompagnare il maschio nella grotta e sorvegliarlo per qualche tempo. Una volta avventa la schiusa, alcuni allontanano anche il maschio per lasciar crescere i piccoli da soli in vasca. Altri preferiscono lasciare la coppia insieme ai piccoli in vasca, lasciando che questi trovino riparo nel fitto della vegetazione. Ovviamente in quest’ultimo caso la quantità di piccoli cresciuti sarà molto ridotta.
Per i piccoli bisognerà predisporre per tempo del cibo vivo di piccole dimensioni, grindal, microworms, artemia e simili per poterli alimentare correttamente e abbondantemente nella fase di crescita.
In conclusione
In conclusione, il Betta rubra è sicuramente un altro affascinate pesce del genere Betta che merita un posto nelle nostre vasche. Il suo allevamento in purezza tuttavia sarebbe opportuno farlo in vasche dedicate e gestite con esperienza. Non è certamente un pesce da acquario di comunità, ma può dare davvero tante soddisfazioni a chi li alleva contribuendo alla protezione di una bellissima specie di Betta che come molti altri pesci è sotto la pressione di un rischio per ora moderato di estinzione. Pertanto se ne consiglia l’allevamento solo ad acquariofili responsabili e di esperienza e che desiderano lavorare al mantenimento e protezione della specie.
riferimenti:
Perugia, A. 1893. Di alcuni pesci raccolti in Sumatra dal Dott. Elio Modigliani. Annali del Museo Civico di Storia Naturale di Genova , Serie 2a vol. 13: 241–247.
Tan, HH e PKL Ng. 2005a. I pesci combattenti (Teleostei: Osphronemidae: genere Betta) di Singapore, Malesia e Brunei. Raffles Bulletin of Zoology Supplemento 13: 43–99.
Tan, HH e PKL Ng. 2005b. I pesci labirinto (Teleostei: Anabantoidei, Channoidei) di Sumatra, Indonesia. Raffles Bulletin of Zoology Supplemento 13: 115–138.