Microdevario kubotai
Tra gli interessanti ciprinidi del biotopo asiatico, merita considerazione il Microdevario kubotai. Questi è una microrasbora appartenente alla famiglia dei Ciprinidi, tipico del Biotopo Asiatico in particolare nell’areale Thailandense.
Raggiunge una dimensione di soli 1.5-2 cm. Questo piccolo Ciprinide ha un comportamento molto timido e pacifico, deve essere allevato in gruppi numerosi, tenendo presente che in acquario non devono esserci compagni di vasca aggressivi, che possano infastidirlo. Il genere Microdevario comprende solamente tre specie, oltre ai kubotai, ci sono anche i Microdevario gatesi e nana, che in egual modo possiedono ridotte dimensioni e rientrano nel gruppo delle microrasbore.
DESCRIZIONE
Il Microdevario kubotai ha il corpo affusolato e trasparente, la sua livrea ha una colorazione verde ben distinguibile, con le pinne e la coda trasparenti. Possiamo riconoscere i kubotai dalle altre specie di Microdevario poichè sia gatesi che nana hanno la livrea bianco-trasparente. Come dimensioni siamo fra 1.5 -2 cm per tutte e tre le specie nominate.
DISTRIBUZIONE ED HABITAT
Questa microrasbora è originaria della Thailandia, la possiamo trovare nelle province di Ranong e Phang Nga, ed è distribuita anche in alcuni corsi d’acqua nel Myanmar.
Le Microdevario kubotai vivono in acque limpide e ben ossigenate, si trovano per lo più nei pressi delle sorgenti dei piccoli affluenti. In queste aree il fondo è costituito soprattutto da ghiaia, sabbia e sassi, con una bassa quantità di materiale organico depositato; lungo le sponde la vegetazione è abbondante e spesso crea zone d’ombra sull’acqua
ALLEVAMENTO
Il Microdevario kubotai deve essere allevato in gruppi numerosi, quindi non meno di 8-10 esemplari, e viste le ridotte dimensioni per questi piccoli Ciprinidi può andar bene una vasca di 50 litri.
L’allestimento può essere fatto usando un fondo in sabbia, oppure possiamo usare del ghiaino sottile; possiamo inserire vari rami e sassi, qualche pianta per il fondo vasca come le Anubias, i Microsorum, delle Cryptocoryne che sono poco esigenti in termini di illuminazione e facili da tenere, molto utili sono anche le piante galleggianti, che possono creare zone d’ombra gradite ai pesci. Il flusso d’acqua deve essere di media intensità, e bisogna mantenere una buona ossigenazione dell’acqua.
I valori dell’acqua devono essere: KH 3-6, pH 6-7 e temperatura di 22-27 gradi. Il comportamento dei Microdevario kubotai è molto tranquillo, sono pesci timidi e che andrebbero tutelati, per questo motivo buoni compagni di vasca potrebbero essere altre piccole Rasbora, evitando pesci troppo aggressivi o frenetici.
ALIMENTAZIONE
In natura, i Microdevario kubotai sono micropredatori che si nutrono di piccoli invertebrati, come ad esempio larve, crostacei e piccoli insetti; inoltre apprezzano anche la copertura algale presente sui sassi. In acquario si può riscontrare un po di difficoltà a fargli accettare il cibo secco, almeno inizialmente.
La loro dieta deve essere comunque varia, possiamo fornirgli del cibo vivo o congelato come Chironomus, Dafnie, Artemia salina e Tubifex. Inoltre hanno bisogno anche di componenti vegetali, che possono sia procurarsi loro stessi sfruttando le alghette presenti sugli arredi, oppure possiamo dargli saltuariamente un po di verdura bollita come i piselli sbucciati.
RIPRODUZIONE
Il dimorfismo sessuale è riconoscibile solo nei pesci adulti, le femmine diventano più grandi dei maschi ed hanno il ventre più rotondo, soprattutto quando sono mature e gonfie di uova. I maschi sono più colorati, il pattern è più definito ed ha una colorazione verde più intensa.
In una vasca ben piantumata la riproduzione potrebbe avvenire anche spontaneamente, infatti i Microdevario kubotai, come altre Rasbora, non effettuano nessuna cura parentale verso la prole, ma spargono le uova nella fitta vegetazione, e c’è la possibilità che qualche avannotto riesca a salvarsi.
Altrimenti, se vogliamo ottenere maggiori risultati, dobbiamo necessariamente allestire una vaschetta a parte per la riproduzione.
La vaschetta può essere 15-20 litri, senza alcun filtro, e con acqua a pH leggermente acido, 6.5 è ottimale. L’illuminazione deve essere nulla e possiamo inserire qualche piantina galleggiante per creare un ambiente più accogliente per i pesci, come ad esempio del Ceratophyllum. Sul fondo della vasca deve essere inserita una rete di protezione che serve a proteggere le uova.
Quando osserviamo che le microrasbora iniziano i rituali del corteggiamento, e le femmine appaiono vistosamente più gonfie, allora possiamo prelevare una coppia o meglio ancora un gruppetto di pesci, e li mettiamo nella vaschetta.
la deposizione
La deposizione si ha solitamente il mattino presto, una volta che vediamo sul fondo della vaschetta la presenza delle uova, allora vanno subito tolti gli esemplari adulti.
La schiusa delle uova avviene in circa 3 giorni, sul tempo incide anche la temperatura dell’acqua. Le larve impiegano poi altri 3-4 giorni circa per riassorbire il sacco vitellino ed iniziare il nuoto libero. A questo punto possiamo iniziare ad alimentarli, gli avannotti sono molto piccoli e per almeno una settimana vanno alimentati con infusori o polvere fine; dopo di che possiamo dargli i naupli di Artemia e Microworms.
Il cibo deve essere dato a piccolissime dosi, per 3 volte al giorno; non bisogna inquinare l’acqua e i cambi devono essere frequenti perchè gli avannotti sono molto sensibili.
conclusioni
Che vogliamo riprodurli o semplicemente goderceli una una vasca dedicata, sicuramente è uno dei tanti abitanti del Biotopo Asiatico a cui dedicare un angolo nelle nostre case in acquari dedicati. Possibile è anche la convivenza con il Betta che resta il centro e il nostro tema principale. La sua facile reperibilità e il fatto che venga quasi completamente soddisfatta la domanda grazie alla sua riproduzione in cattività, lo rende perfetto per chi punta ad un acquariologia sostenibile.