MACROPODUS OCELLATUS
Il Macropodus ocellatus fa parte del genere Macropodus che comprende ben 9 specie diverse. Questi Labirintidi sono pesci che appartengono alla famiglia degli Osphronamidae, e alla sottofamiglia dei Macropodusinae come i Betta, quindi anche loro si accoppiano attraverso l’abbraccio fra maschio e femmina.
Il Macropodus ocellatus è meno conosciuto rispetto al Macropodus opercularis, è una specie che rientra nel gruppo dei pesci poco diffusi ed alquanto sottovalutati, nonostante abbia una bella livrea ed è relativamente facile da allevare, soprattutto se consideriamo il range di temperatura che tollerano ed i valori dell’acqua.
Come altri Labirintidi, i maschi sono territoriali e di indole aggressiva, per cui è bene avere un solo maschio in acquario insieme a 2-3 femmine (spesso dipende anche dalle dimensioni dell’acquario, comunque più maschi possono anche crescere insieme, ma ci sarà un dominante ed un sottomesso, distinguibili anche per la colorazione della livrea).
DESCRIZIONE
I Macropodus ocellatus raggiungono una taglia fra gli 8-10 cm, i maschi sono più grandi delle femmine, ed hanno una livrea più appariscente, la colorazione si accende soprattutto durante il periodo riproduttivo. La forma del corpo è schiacciata, il colore di base è marrone con svariate sfumature sul dorso e sulla testa. I maschi presentano pinne più voluminose, sia la pinna dorsale che quella anale sviluppano prolungamenti al vertice, mentre la coda ha una forma a ventaglio differente dai Macropodus opercularis.
DISTRIBUZIONE ED HABITAT
Il Macropodus ocellatus è un pesce robusto e di facile adattamento, ciò è dimostrato dal fatto che lo possiamo trovare in diversi tipi di habitat, dalle acque basse e stagnanti delle risaie, dei canali, delle paludi, in piccoli ruscelli, nelle aree di foresta allagate che si formano nella stagione dei monsoni, fino a fiumi di grossa portata, caratterizzati da una corrente più forte; addirittura, in inverno riesce a tollerare temperature vicine agli 0 gradi, mentre nelle aree tropicali, durante la stagione secca, resiste a temperature anche intorno ai 34-35 gradi. Questo Macropodus è largamente distribuito in molti paesi dell’Asia, è presente in Cina, Corea, Giappone, nel nord del Vietnam, addirittura anche nel bacino del fiume Amur tra Cine e Russia.
L’area principale dove sono presenti i Macropodus ocellatus è il sud della Cina, l’habitat ideale per questi pesci corrisponde ad un ambiente acquatico con fitta vegetazione e flusso molto lento.
ALLEVAMENTO
L’acquario per allevare una coppia di Macropodus ocellatus deve essere intorno agli 80-100 litri, con una lunghezza di almeno 80 cm; questi pesci dovrebbero essere allevati in monospecie, in modo da poter avere il piacere di assistere alla riproduzione e all’accrescimento degli avannotti in vasca con i genitori.
L’acquario deve essere allestito usando un fondo scuro e di granulometria non troppo grossa, inserendo numerose piante, e dei legni che possono servire come barriera visiva dietro cui i pesci si riparano. Restando nel biotopo asiatico, le piante che possiamo usare sono le Hygrophile (polysperma, corymbosa, difformis), le Limnophile (sessiflora, acquatica, hippuridoides), la Vallisneria, le Cryptocoryne, le Microsorum, il Ceratophyllum, ecc. Molto importanti sono anche le piante galleggianti, che svolgono un ruolo fondamentale soprattutto per i Labirintidi che fanno il nido di bolle in superficie, esse possono fungere da sostegno e garantiscono una maggiore compattezza del nido;
inoltre sono utili sia per schermare la luce ed offrire riparo ai pesci, sia per assorbire gli inquinanti dall’acqua. Come piante di superficie possiamo usare la Lemna minor, la Pistia stratioides, la Salvinia natans, anche gli steli di Ceratophyllim possono essere tenuti in sospensione.
ACCORGIMENTI UTILI
L’acquario deve essere ben chiuso, questo per due motivi importanti: essendo Labirintidi necessitano di respirare aria non troppo fredda e secca, ed inoltre sono abili saltatori. Il flusso dell’acqua non deve essere troppo forte, inoltre possiamo inserire delle foglie di catappa, o quercia essiccate, in modo da ottenere una sorta di lettiera sul fondo della vasca;
queste rilasceranno in acqua degli acidi umici e tannini che contribuiranno a creare una condizione ottimale per i pesci, e poi inoltre, dalla decomposizione delle foglie si svilupperà una microfauna in acquario ottima soprattutto per l’alimentazione degli avannotti. Come valori dell’acqua i Macropodus ocellatus sono poco esigenti, generalmente la scelta migliore è allevarli ad un pH sul neutro ed una durezza medio-bassa; sono pesci che possono stare tranquillamente a temperatura ambiente, e seguire la stagionalità. Il range di valori comprende: pH 6,5-7,5 KH 4-10 GH 4-12, temperatura 10-27 gradi.
ALIMENTAZIONE
L’alimentazione dei Macropodus ocellatus deve essere formata principalmente da cibo vivo o congelato, più difficile che essi imparino ad accettare il secco. In natura sono pesci predatori di piccoli insetti, larve, crostacei, quindi la loro dieta dovrebbe essere composta da larve di zanzara, artemia salina, dafnie, chironomus, tubifex, ecc. Non è necessario alimentare troppo i pesci, fornire il cibo una volta al giorno è già sufficiente.
RIPRODUZIONE
La riproduzione è l’evento principale che si ottiene qualora siamo riusciti a creare le giuste condizioni ambientali per i nostri Macropodus; il maschio in livrea riproduttiva assume una colorazione bellissima, generalmente lo stimolo alla riproduzione viene dato con l’innalzamento della temperatura sui 24-25 gradi.
Il maschio pronto all’accoppiamento formerà il nido di bolle in una zona in cui il flusso si arresta ed è presente più vegetazione superficiale, la sua livrea tende a scurire; la femmina invece assume una colorazione più sbiadita, passando dal marroncino al grigio chiaro.
L’accoppiamento avviene attraverso il tipico abbraccio fra maschio e femmina che si verifica in prossimità del nido.
La femmina disponibile a riprodursi si avvicina al maschio sotto il nido, ed allora il maschio la avvolgerà con il corpo e la spreme nella zona ventrale per permettere il rilascio delle uova, ed allo stesso tempo le feconda; questo processo avviene ripetutamente nell’arco di alcune ore. Appena finito l’abbraccio il maschio raccoglie le uova sospese e le posiziona nel nido di bolle.
DEPOSIZIONE
Sono deposte almeno un centinaio di uova ma di solito sono anche 300-400; finito l’accoppiamento non è necessario togliere la femmina se la vasca è abbastanza grande (circa 100 litri), molto piantumata e con vari nascondigli. Il maschio si occupa del nido fino alla schiusa delle uova, che avviene nell’arco di 3-4 giorni;
inizialmente le larve sono incapaci di nuotare perchè hanno ancora il sacco vitellino pieno. In questa fase il lavoro del maschio è ancora importante perchè deve raccogliere i piccoli che si staccano dal nido e cadono verso il fondo. Dopo un paio di giorni circa, gli avannotti hanno riassorbito completamente il sacco vitellino e possono cominciare il nuoto libero; a questo punto il maschio perde interesse verso i piccoli, anzi i genitori andrebbero tolti dall’acquario per evitare possibili predazioni.
In un acquario maturo, con la presenza di fogliame in decomposizione sul fondo, sarà certamente disponibile un’abbondante microfauna che faciliterà l’alimentazione e l’accrescimento dei piccoli. Per integrare la dieta degli avannotti, possiamo somministrare prima infusori, e poi dopo una settimana di nuoto, dei naupli di artemia.