Danio rerio
Il Danio rerio è un piccolo Ciprinide conosciuto anche con il nome di Danio zebrato; raggiunge i 4 cm di taglia, ed è un pesce gregario che necessita di vivere in gruppi numerosi. Esiste anche una varietà chiamata Danio leopardo caratterizzata da un pattern finemente maculato. Questi Ciprinidi hanno un comportamento pacifico e molto vivace, solitamente si rincorrono fra di loro all’interno dell’acquario, e sono adatti alla vita di comunità.
DESCRIZIONE
Il Danio rerio presenta il corpo affusolato, le femmine sono più tonde rispetto ai maschi. Sul muso presentano dei piccoli barbigli e la bocca è rivolta verso l’alto. La loro livrea è argentata con il dorso verdastro ed il ventre bianco, lateralmente presentano delle bande orizzontali in alternanza bianche e azzurro scuro che attraversano interamente il corpo dalla testa al peduncolo caudale. La pinna dorsale è blu orlata di bianco, la coda e la pinna anale invece sono striate di bianco e blu.
Il Danio leopardo presenta sempre il corpo affusolato, ma la sua livrea è di base dorata ed è finemente puntinata di azzurro; il dorso appare più scuro poichè al suo interno la puntinatura è più intensa. Sul peduncolo caudale la puntinatura sembra unirsi in piccoli tratti continui. Le pinne sono gialline e trasparenti.
Alcune delle specie di Danio esistenti nel Sud-est Asiatico sono rappresentate qui sotto, questo genere di Ciprinidi è in continua evoluzione e ci sono ancora molte specie non bene identificate:
DISTRIBUZIONE ED HABITAT
Questa specie è originaria del fiume Kosi, un affluente del Gange nel nord dell’India. I Danio rerio sono presenti anche ad ovest del Pakistan, in molte zone dell’India, fino al Myanmar. L’agricoltura con il drenaggio dei corsi d’acqua ha influito negativamente sulle popolazioni selvatiche di questo Ciprinide, inoltre queste zone sono profondamente influenzate dalla stagionalità, e con l’arrivo dei Monsoni, il loro habitat viene completamente trasformato. Oggi gli esemplari di cattura sono molto difficili da trovare nel commercio acquariofilo, in quanto risulta molto più facile produrre esemplari di allevamento.
L’habitat dei Danio rerio è rappresentato dai fiumi che scorrono all’interno della vegetazione, durante la stagione delle piogge questi straripano e formano aree allagate dove si concentrano poi questi pesci. Altre zone in cui possiamo trovare questa specie sono le risaie, o anche i canali di irrigazione. Si ritiene che gli esemplari adulti di rerio sono presenti soprattutto nei fiumi che attraversano questi territori, essi stazionano lungo le sponde dove è presente meno corrente e più ripari tra la vegetazione sovrastante. Quando l’arrivo delle piogge fa straripare i fiumi, e si formano aree allagate, e vengono inondate le risaie, allora gli esemplari adulti si spostano in queste aree per deporre le uova. I giovani esemplari restano in queste acque ferme fino a che non cominciano a prosciugarsi, ed allora cercano di spostarsi nei fiumi.
ALLEVAMENTO
I Danio rerio sono pesci di gruppo, solitamente devono essere tenuti almeno una decina di esemplari, e abbiamo bisogno di un acquario di circa 80 litri. Per creare un ambiente accogliente possiamo piantumare molto la vasca, che deve contenere anche molti nascondigli, per cui possiamo inserire dei legni, e delle piante galleggianti. Il flusso d’acqua non deve essere tropo forte, l’illuminazione può essere buona e possiamo allevarli anche in acqua cristallina.
Questa specie si adatta bene ad un ampio range di valori, in natura sono presenti anche in fiumi con rocce calcaree e dunque con una durezza alta; per cui i valori dell’acqua devono essere: KH compreso fra 3-12, pH 6-8 e temperatura di 23-28 gradi. Per la loro ottima capacità di adattamento, e anche per l’indole pacifica, sono degli ottimi compagni negli acquari di comunità.
ALIMENTAZIONE
I Danio rerio sono soprattutto dei micropredatori che si nutrono di piccoli invertebrati come crostacei, larve e piccoli insetti. In acquario dovrebbero accettare tutto ciò che gli viene offerto senza problemi, quindi possiamo fornire loro sia il cibo in fiocchi, sia dobbiamo integrare la dieta con cibo vivo o congelato come dafnie, chironomus, artemia salina, tubifex.
RIPRODUZIONE
Il dimorfismo sessuale non è molto evidente, solo osservando degli esemplari adulti possiamo notare delle differenze fra maschio e femmina. Queste differenze sono più evidenti nel periodo di riproduzione, quando le femmine sono gonfie d’uova e quindi hanno il ventre molto più tondo, mentre i maschi hanno una colorazione più intensa.
La riproduzione in acquario è abbastanza semplice, questi Ciprinidi non effettuano nessuna cura parentale, ma spargono le uova all’interno della vegetazione; quindi, solo se abbiamo un acquario molto piantumato esiste qualche possibilità che una piccola parte di avannotti riesca a sopravvivere, altrimenti ci sono alte possibilità che vengano subito predati.
Il metodo per ottenere i risultati migliori è quello di preparare una vaschetta a parte, in cui far deporre un gruppetto di rerio. La vasca deve essere una trentina di litri, con una rete di separazione sul fondo che possa proteggere le uova deposte. Essa deve essere poco illuminata, l’acqua dovrebbe avere un pH leggermente acido, 6.5 è l’ideale, e la temperatura deve essere sui 25-26 gradi. Quando i pesci cominciano a corteggiarsi, e le femmine sono notevolmente gonfie per la presenza di uova, allora possiamo spostare nella vaschetta un gruppetto di esemplari. La deposizine avviene il mattino presto, per stimolarli ulteriormente possiamo fornirgli del cibo vivo, e possiamo aggiungere un po di acqua fresca ogni paio d’ore. Quando vediamo che sul fondo della vaschetta ci sono le uova depositate, allora dobbiamo immediatamente togliere gli esemplari adulti.
L’incubazione dura 24-36 ore, dopo di che le larve neonate impiegano un altro paio di giorni per riassorbire il sacco vitellino e cominciare il nuoto libero. A questo punto possiamo cominciare ad alimentare i piccoli avannotti: inizialmente useremo solo parameci o fiocchi in polvere, dopo 3-4 giorni almeno potremo fornirgli anche i naupli di artemia. Bisogna alimentarli 3 volte al giorno almeno e in piccolissime dosi per non inquinare troppo l’acqua.