Betta smaragdina
BETTA SMARAGDINA – Il Betta smaragdina è un altro dei Betta selvatici (o come spesso vengono chiamati wild) che ha dato il suo contributo alla nascita del Betta splendens moderno. Sicuramente tra le forme wild il Betta smaragdina è uno dei più apprezzati ed allevati, oggi presente anche in Italia. In questo articolo cercheremo di conoscere meglio questo Betta descrivendone le caratteristiche principali ed un efficace metodo di allevamento.
Classificazione
Famiglia : Osphronemidae.
Sottofamiglia: Macropodusinae.
Genere: Betta
Specie: Betta smaragdina
Distribuzione
Originario della Thailandia nord-orientale, benché la cosa sia meno nota anche esso viene allevato come il Betta splendens nel resto del paese per essere utilizzato nei combattimenti tra pesci. Il suo areale si estende a sud della Thai/Laos al confine tra le province di Nong Khai, Udon Thani, Khon khaen, Kalasin, Ubon Ratchathani e altri. Le popolazioni provenienti da diverse località spesso mostrano differenze di colorazione e di patterning, tende a variare nella misura di patterning rosso o verde esposti.
Se la località del pesce selvatico è nota, viene spesso etichettato con l’annotazione dell’area di provenienza dai collezionisti e appassionati, al fine di mantenere l’accuratezza e preservare linee di sangue pure.
Purtroppo la specie sta diventando rara in molte zone a causa dell’inquinamento e del degrado dell’habitat. L’Introduzioni di Betta domestici è noto abbia avuto anch’essa un effetto negativo sulla purezza di alcune popolazioni.
Habitat
Abita acque tranquille e lente, tra risaie, paludi, fossati lungo le strade, ruscelli e laghetti. Questi sono spesso soffocati dal materiale che riempie le pozze in superficie o la vegetazione marginale che si riversa in esse e contengono quindi poco ossigeno disciolto. Essendo presente in una vasta area geografica i valori dell’acqua tendono a variare, vive pur sempre in acqua acide, ma alcune popolazioni sono state trovate in acque più acide rispetto ad altre. I substrati possono variare da fanghiglia, sabbia, o sedimenti vari, talvolta costituiti da una combinazione di uno o più di questi.
Lunghezza massima standard
Un maschio molto grande potrebbe raggiungere i 7 centimetri.
Vasca
Una vasca di circa 50 litri può essere sufficiente per ospitare una coppia. Mentre per ospitare un gruppo sarebbe necessaria una vasca di almeno 80 cm.
Il Setup della vasca
Questa specie manifesta tutte le sue caratteristiche in un ambiente ben piantato, con il fondo adombrato con piante alte la Hygrophila corymbosa è una buona scelta ed è molto facile da coltivare, inoltre in superficie si possono disporre delle specie galleggianti come Salvinia o Riccia o forse gigli tropicali come la Nymphaea, in vasche particolarmente grandi ed esposte.
Più in basso le Cryptocoryne sono una buona scelta e far fronte alle condizioni di luce scarsa. L’aggiunta di alcune radici pochi legni e rami possono anche aggiungere la sensazione naturale, e fornirà ulteriori nascondigli per i pesci. A questi possono essere collegate altre piante che prosperano in condizioni di scarsa illuminazione, come ad esempio Microsorum pteropus, Anubias Taxiphyllum barbieri o africane. Piccoli vasi di argilla possono essere inseriti per fornire un ulteriore riparo.
Anche se non è così indispensabile come con alcuni altri membri del genere Betta, l’aggiunta di un paio di manciate di foglie secche (faggio, rovere o Ketapang foglie di mandorle sono tutti adatti; o addirittura una miscela di tutti e tre) è raccomandata. Oltre ad offrire ulteriori coperture per il pesce questo porta con sé la crescita di colonie microbiche, durante la decomposizione. Queste piccole creature sono in grado di fornire una preziosa fonte di alimento secondaria per avannotti, mentre il tannino e altre sostanze chimiche rilasciate gradualmente dalle foglie in decomposizione si pensa siano vantaggiose per la salute del pesce. Queste foglie possono essere lasciate nella vasca fino a che non siano completamente erose dall’effetto dei batteri presenti in vasca oppure rimosse e sostituite ogni due settimane circa.
Come tutte le specie provenenti da acque lente, il filtraggio non dovrebbe essere troppo forte. Un filtraggio meccanico a spugna impostato per girare lentamente sarebbe più che sufficiente, se si utilizza un filtro gestito da una pompa sarà necessario impostare il flusso più basso. Come avviene nel caso del Betta splendens la vasca andrebbe mantenuta coperta per garantire in superficie uno strato di aria umida e calda.
Temperatura e Valori dell’acqua
Ottimale sarebbe mantenere la temperatura della vasca tra i 24 – 28°C. La Regolazione della temperatura verso l’estremità inferiore di questo intervallo sembra contribuire a ridurre l’aggressività intraspecifica mentre l’innalzamento ai valori più alti della temperatura è noto che sono utili per stimolare la deposizione delle uova.
Se si stanno mantenendo esemplari selvatici dovremmo cercare di conoscere la località di raccolta, in quanto come già accennato questi pesci vivono in base alla loro provenienza in diversi valori dell’acqua. Tuttavia, se ciò non è possibile, questi robusti pesci tendono ad adattarsi abbastanza bene in un range di pH 5.5 – 7.0. Pare che ci siano stati documentati allevamenti con successo in acqua alcalina.
Generalmente preferisce acqua dolce, con un GH di 5 – 10, ma sono stati riprodotti anche in acque con un GH fino a 20.
Alimentazione
In natura si nutre probabilmente di insetti e altri piccoli invertebrati, ma il pesce in cattività in genere accetta cibi secchi, una volta che sono riconosciuti da questi come cibo. Un alimentazione regolare a base di alimenti vivi o congelati quali daphnie, Artemie o chironomus dovrebbero garantire lo sviluppo delle migliori condizioni di salute e delle eccellenti colorazioni. Bisognerà fare attenzione a non sovralimentarlo in quanto come altri della specie Betta sembrano particolarmente inclini all’obesità. Alcuni esperti hanno anche messo in guardia dei problemi di salute in via di sviluppo quando sono nutriti quantità eccessive di artemia, in particolare nei pesci giovani.
Compatibilità
Sicuramente questo non è un pesce consigliato per le nostre vasche di comunità. Sarebbe in realtà meglio costruirgli una vasca adatta alle sue necessità e al suo temperamento, volendolo inserire in una vasca di comunità bisognerà optare per compagni molto pacifici, di piccole dimensioni, pesci più grandi può diventare molto timidi. Possibili opzioni includono Corydoras nani, Otocinclus e ciprinidi di piccole dimensioni come Trigonostigma, Boraras e le Rasbora heteromorpha o meglio ancora le Galaxy.
Tuttavia se si intende tentare la riproduzione di questo piccolo pesce, sarebbe bene tener conto che una vasca di comunità potrebbe non essere il luogo adatto.
Nonostante gran parte della letteratura, a ragione, dichiara altamente improbabile la convivenza nella stessa vasca di un gruppo di questi Betta. In realtà spesso si hanno rapporti che indicano che se la vasca è di buone dimensioni (non meno di 80 cm) e contiene molti nascondigli una ricca vegetazione, pare non ci sia alcuna ragione per cui un gruppo di questi non può essere mantenuto insieme. Anche se un po’ di litigi saranno inevitabili (soprattutto tra i maschi) generalmente vivranno insieme in maniera pacifica.
Dimorfismo sessuale
I maschi sono molto più colorati e sviluppano le pinne più lunghe rispetto alle femmine man mano che maturano.
Allevamento
Una vasca riservata a questa specie è sicuramente l’ambiente ideale in cui deporre le uova di questa specie, anche se non manca bibliografia indicante che si sono ottenute delle riproduzioni anche in comunità.
Una vasca di 60 cm può essere considerata idonea per il nostro scopo, qualcuno scrive addirittura 30 cm, ma probabilmente una vasca di tali dimensioni e riservata all’esclusivo periodo riproduttivo. E’ particolarmente importante fornire un sacco di nascondigli per la femmina, molti allevatori riferiscono di aggiungere tubi in plastica i quali possono agire come un potenziale sito di nidificazione. Piante galleggianti sono importanti anche qui in quanto sono spesso utilizzate come nido. La vasca dovrebbe avere la copertura, per avere come già specificato uno strato di aria calda e umida, particolarmente necessario per gli avannotti in fase di crescita. Senza questo lo sviluppo dell’organo del labirinto può essere compromessa.
Sembra che non sia necessario separare i sessi prima della deposizione delle uova, contrariamente a quanto avviene nel Betta splendens. Non ho esperienza diretta in tal senso. Ma sulla base della mia esperienza con altri Betta nidificatori, ritengo che è sempre consigliabile separarli, questo ha un effetto molto stimolante sulla coppia.
Alimentare una dieta variata contenente un sacco di cibo vivo o surgelato per rendere le condizione ambientali ottimali. Un aumento di temperatura di pochi gradi può spesso aiutare ad avviare una deposizione delle uova. Il nido potrebbe essere costruito in un tubo o un altro contenitore, se disponibile, sotto una pianta a una foglia larga o tra le foglie della vegetazione di superficie. Il maschio costruirà il nido, e di solito non tollera la femmina nelle vicinanze fino al suo completamento. L’indicatore più chiaro che una femmina è pronta e disposta a deporre le uova è la comparsa di barre verticali scure sui fianchi come nello Splendens .
La deposizione delle uova avviene sotto il nido nel tipico “abbraccio” degli Anabantidi, con il maschio che si avvolge attorno alla femmina. Ci può essere qualche accenno di aggressività più o meno cruento sia prima che dopo l’atto stesso. Al punto dell’amplesso le uova e gli spermatozoi vengono rilasciati contemporaneamente, successivamente le uova vengono raccolte e trasferite nel nido dal maschio. Questo ciclo si ripete finché la femmina non ha più uova da espellere, questo può richiedere molte ore.
Il maschio si assume la responsabilità di custodire e curare il nido. Le uova si schiudono in 24 – 48 ore, la nidiata rimane nel nido per alcuni giorni, finché non imparano a nuotare liberamente. Il maschio manifesta cure parentali tipiche di questa specie manifestando diligenza ed apprensione per il nido e gli avannotti raccogliendo e riportando nel nido i piccoli o le uova che dovessero cadere da esso. Il maschio può anche spostare l’intero nido in una posizione diversa, se si sente minacciato. I pesci giovani possono essere cresciuti insieme agli adulti, così allevati pare i crescano più rapidamente nella maggior parte dei casi.
Gli avannotti richiederanno la somministrazione di infusori per i primissimi giorni, dopo di che dovrebbero essere abbastanza grandi per accettare microworm, artemia e nauplii.
Dar loro da mangiare piccole quantità di cibi diversi 2-3 volte al giorno per il miglior tasso di crescita. Dopo le prime settimane bisognerà provvedere cambi d’acqua giornalieri per evitare accumulo di rifiuti organici in ragione del 30% circa.
Questa specie come è noto è stata anche incrociata con il B. splendens, B. imbellis e con B. sp. “Mahachai”. Cosa molto grave, alcuni di questi pesci sono stati rilasciati nelle acque naturali dove purtroppo sono potenzialmente in grado di ibridarsi con una qualsiasi delle specie parentali. In alcune zone pare sia quasi impossibile sapere se i pesci catturati allo stato selvatico sono della specie Betta indigena o ibridi. L’ibridazione di tutte le specie selvatiche di Betta e il rilascio del pesce addomesticato nelle acque naturali dovrebbe essere stigmatizzato e bandito, se vogliamo preservare lo status di queste meravigliose creature. Betta smaragdina è stato anche allevato in linee per il commercio, portando allo sviluppo di una serie di forme di colore molto belle che non presenti in natura.
Note
Questa specie è incluso nel complesso di specie strettamente correlate al Betta splendens , che comprende attualmente B. imbellis, B. stiktos, e B. sp. Mahachai. Identificare queste specie correttamente riferendoci alla forma selvatica di quelle specie, oggi allevati selettivamente in acquario, è notoriamente difficile. Questa situazione non è di aiuto per nulla al rilascio di pesci allevati in cattività di questa e di altre specie nelle loro acque naturali, infatti oggi la purezza genetica di molte popolazioni selvatiche si pensa essere ormai compromessa
Tutte le specie del sottordine degli Anabantoidei possiedono un organo respiratorio accessorio noto come “labirinto”. questo organo permette in una certa misura al pesce di respirare aria atmosferica. La struttura dell’organo varia complessità tra le diverse specie, tendono ad essere più sviluppata in quei anabantidi che popolano zone fortemente povere di ossigeno, arrivavano fino ad utilizzare esclusivamente quest’organo per l’approvvigionamento di ossigeno.
Se volete approfondire questo argomento o conoscerne altri venite a trovarci sul nostro gruppo
Letteratura citata
Tan, H.H. e P.K.L. Ng. Raffles – Bull. Zool. Supplemento (13) :43-99. 2005
I pesci combattenti (Teleostei: Osphronemidae: Genus Betta) di Singapore, Malaysia e Brunei.
www.fishbase.org
www.ibcbettas.org
www.petfrd.com