Betta simplex (complesso picta)
Il Betta simplex appartiene alla famiglia degli Osphronemidae, e rientra nella sottofamiglia dei Macropodusinae; questa specie che raggiunge medie dimensioni, è un incubatore orale presente nel sud della Thailandia, e purtroppo rientra nelle specie che sono a rischio di estinzione. Una delle caratteristiche da ricordare di questo Betta è che può essere allevato anche in acqua di rubinetto, in quanto in natura vive in acque alcaline.
DESCRIZIONE
Meno appariscente rispetto ad altri Betta incubatori orali, il simplex presenta un corpo snello e lungo, testa affusolata, la pinna dorsale è stretta e arrotondata, la pinna anale corta e lunga, la coda ha una forma tondeggiante.
Il maschio presenta una colorazione di base sul marroncino chiaro, sugli opercoli branchiali sono presenti delle iridescenze azzurre, nella pinna dorsale c’è una sottile orlatura ed è puntinata di azzurro, mentre nella pinna anale e nella coda l’orlatura azzurra è molto più evidente e cambia tonalità diventando man mano più scura.
La femmina ha il corpo marroncino chiaro, le pinne sono trasparenti con leggere sfumature di azzurro. Le dimensioni di questa specie sono fra i 6-7 cm.
DISTRIBUZIONE ED HABITAT
Il Betta simplex è originario del sud della Thailandia, precisamente esso è endemico della provincia di Krabi. L’habitat naturale di questa specie è costituito da aree lagunari, e alcune pozze d’acqua presenti in un territorio con molte rocce calcaree, l’acqua si mantiene limpida ed ha un colore molto azzurro grazie alla presenza di carbonato di calcio in alta quantità.
Le pozze d’acqua sono condizionate dalla stagionalità, e tendono a seccarsi nei periodi di siccità per poi ritornare rigogliose con le piogge; il pH dell’acqua varia fra 7-8.
Alcune popolazioni di Betta simplex sono presenti anche nel territorio di Ao Luek, all’interno di ruscelli che hanno sempre origine da rocce calcare, dunque anche qui l’acqua ha carattere alcalino.
ALLEVAMENTO
Il Betta simplex dovrebbe essere allevato in monospecie, possiamo tenere una sola coppia, oppure formare un gruppetto; la convivenza fra più maschi non dovrebbe essere un problema visto che questa specie ha un carattere poco aggressivo.
L’acquario di base deve essere almeno 60 litri, e bisogna creare un ambiente ben protetto con molte piante e zone d’ombra in modo da garantire una certa tranquillità ai pesci.
L’allestimento deve essere fatto creando vari nascondigli per i Betta, possiamo usare dei legni, dei vasi in terracotta, anche le noci di cocco tagliate a metà vanno bene.
L’illuminazione deve essere bassa, per questo per il fondo vasca possiamo usare solo piante poco esigenti come le Cryptocoryne, i Microsorum, le Anubias, delle Hygrophile, e possiamo mettere delle piante di superficie che creino delle zone d’ombra.
Per il fondo possiamo usare anche delle foglie di catappa e creare una sorta di lettiera; la catappa può essere utile non tanto per l’azione acidificante, in quanto come detto i Betta simplex vivono in acqua dura, ma perchè dalla decomposizione di tali foglie si può formare un’abbondante microfauna in acquario che è molto utile soprattutto per alimentare gli avannotti.
I valori dell’acqua devono essere alcalini, il KH può variare da 8 a 14, il pH da 7 a 8, e la temperatura deve essere tenuta fra i 22-26 gradi; per questo è possibile usare direttamente l’acqua del rubinetto ben biocondizionata.
Ricordo che l’acquario a loro dedicato deve essere tenuto ben chiuso, infatti come altre specie di Betta, anche i simplex sono dei LABIRINTIDI e necessitano di respirare direttamente aria atmosferica.
Il labirinto è un organo ausiliare che possiedono a livello delle branchie; quest’organo è molto irrorato, e per questo motivo l’ossigeno assunto per via orale può diffondersi direttamente al sangue attraverso la fitta rete di capillari sanguigni.
L’aria che respirano deve essere caldo-umida, al contrario, aria troppo fredda e secca può far ammalare i Betta. Nel caso volessimo allestire un acquario asiatico di comunità con un gruppo di Betta simplex, altri buoni compagni di vasca possono essere piccoli Ciprinidi, e pesci da fondo tranquilli come i Pangio e piccoli Botia.
ALIMENTAZIONE
In natura il Betta simplex è un predatore di piccoli invertebrati, si nutre di insetti, larve, piccoli crostacei. In acquario la sua dieta deve essere composta soprattutto da cibo vivo o congelato come chironomus, dafnie, artemia salina, tubifex.
In genere imparano anche ad accettare il cibo secco, e possiamo dare loro dei piccoli insetti fra cui i moscerini della frutta. Non bisogna abbondare troppo con il cibo poichè tendono a diventare obesi.
RIPRODUZIONE
Il dimorfismo sessuale è abbastanza evidente, anche se la colorazione di base del corpo è simile, i maschi formano maggiori iridescenze azzurre sugli opercoli branchiali e anche le pinne sono più colorate; inoltre essi sono più grandi delle femmine ed hanno la testa più ampia.
Per ottenere delle coppie ben affiatate sarebbe meglio prendere un gruppo di giovani esemplari ed attendere che le coppie si formino spontaneamente con la maturità sessuale dei pesci.
Il Betta simplex è un incubatore orale ed è il maschio ad occuparsi delle uova fino al pieno sviluppo delle larve. Inizialmente si ha un lungo corteggiamento che coincide con il cambiamento di livrea dei Betta che intensificano la loro colorazione.
Quando i pesci sono pronti, si verifica l’accoppiamento con il tipico abbraccio che compiono gli Osphronemidi , il maschio avvolge con il corpo la femmina e la spreme per far fuoriuscire le uova; inizialmente possono verificarsi dei tentativi a vuoto, poi si ha l’abbraccio completo e quindi la prima deposizione di uova.
La deposizione completa avviene a tappe, e quindi si verificano più abbracci tra maschio e femmina fino a quando la femmina non ha esaurito completamente le sue uova.
Durante l’abbraccio, le uova sono espulse e fecondate, il maschio solitamente le fa cadere sulla sua pinna anale ed attende che la femmina le raccolga. A questo punto, la femmina si posiziona vicino al maschio e sputa fuori le uova ed il maschio le raccoglie al volo. Solo quando il maschio ha preso tutte le uova in bocca, è pronto per potersi accoppiare nuovamente.
A deposizione completa comincia il periodo di incubazione che può durare dai 9 ai 16 giorni; in questo periodo il maschio non va assolutamente stressato altrimenti potrebbe sputare fuori prematuramente le uova; spesso la scelta migliore è non togliere la femmina dall’acquario per non creare confusione.
Dopo il periodo di incubazione vengono rilasciati gli avannotti, questi hanno in genere una dimensione di 3-4 mm e possono già essere alimentati con cibo vivo. Possiamo alimentarli con naupli di artemia e microworms, l’ideale è somministrare il cibo 2-3 volte al giorno in piccole quantità.