Betta imbellis
Famiglia: Osphronemidae.
Sottofamiglia: Macropodusinae.
Distribuzione
Questa specie è molto diffusa ed anche più ampiamente delle altre specie di Betta, la si può trovare in alcune parti della Malesia, Thailandia meridionale, Vietnam, e le isole di Singapore dove è stata però introdotta successivamente, e Sumatra. Nel sud della Thailandia è allevato per i combattimenti alla stregua del suo fratello più noto Betta splendens.
Come per altre specie di Betta, popolazioni provenienti da diverse località tendono a mostrare differenze di colorazione e di forma. Pertanto come viene consigliato per altre specie di Betta Se la località di provenienza del pesce selvatico è nota, devono essere etichettati con l’indicazione della provenienza da parte di collezionisti e appassionati, al fine di conservare la purezza delle linee di sangue con tutte le differenze morfologiche e di colorazione che lunghi secoli di isolamento hanno sviluppato.
Purtroppo questa specie benché fosse molto diffusa come già indicato sta diventando scarsa in molte zone dove precedentemente era presente in abbondanza, questo a causa dell’inquinamento e del degrado dell’habitat. Anche nel caso di questa specie si hanno notizie di popolazioni compromesse dall’introduzione di soggetti ibridati domestici che possono aver avuto un effetto negativo notevole sulla purezza della popolazione.
Habitat
Condivide acque tranquille e lente, tra risaie, paludi, fossati lungo le strade, ruscelli e laghetti. Questi sono spesso ombreggiate dalla ricca vegetazione di superficie o la vegetazione che si trova ai margini di queste pozze, ovviamente queste sono acque povere di ossigeno. Vista l’ampia distribuzione in un vasto areale il pH dove è stato reperito ha un range abbastanza ampio anche se pur sempre acido. Il fondo anche questo è vario, spesso fanghiglia, ma anche sabbia, sedimenti vari, o ancora più spesso una miscela di questi. Spesso anche in acqua basse. dove ama nidificare.
per gentile concessione di 100% ปลากัดป่า – Wild Betta tutti i diritti sono riservati
Dimensioni e Dimorfismo sessuale
Maschi 5 cm, femmine leggermente più piccole.
I maschi sono molto più colorati e sviluppare le pinne più lunghe rispetto alle femmine man mano che maturano.
La vasca
Una vasca da 50x30x30 di crica 50 litri è già sufficiente per ospitare una coppia di Imbellis. Come per altre specie di Betta se si vuole tentare di tenere più coppie in vasca sarà necessaria una vasca più grande circa un 100x30x30 potremmo ritenerla sufficiente per ospitare un piccolo gruppo. Questo è quanto viene affermato da molti autori, personalmente noto la medesima aggressività dello splendens. Pertanto abitualmente li mantengo separati.
Vegetazione
Ovviamente una vasca ricca di vegetazione possiamo considerarla ottimale per l’allevamento della specie, il fondo della vasca sarà ben ombreggiato con abbondante copertura in superficie provvista da piante ad alto fusto come per esempio l’Hygrophila corymbosa, specie galleggianti come Salvinia o Riccia. Come piante basse con le Cryptocoryne andiamo sul sicuro avendo scarsa luce che arriverà sul fondo. Ovviamente nascondigli, qualche radice possono non solo rendere la vasca esteticamente molto piacevole da guardare, ma in realtà provvederanno dei nascondigli utilissimi ai nostri pesci.
Foglie
Anche l’utilizzo delle foglie di Catappa (oppure Faggio o Rovere o una miscela di tutte) benché non strettamente necessaria a differenza di altre specie di Betta che gradiscono acque scure, l’aggiunta di alcune foglie secche è raccomandato. Oltre ad offrire copertura ancora maggiore per i pesci, le foglie stimolano la crescita di colonie microbiche, a seguito della loro decomposizione. Queste colonie possono fornire una preziosa fonte alimentare secondaria per avannotti, mentre i tannini e altre sostanze chimiche rilasciate dalle foglie in decomposizione si pensa siano di beneficio per questi pesci. Le foglie possono essere lasciate nel serbatoio fino alla loro totale decomposizione o rimosse e sostituite ogni poche settimane.
Accorgimenti
Provenendo come abbiamo detto da acque particolarmente lente, il filtraggio non dovrebbe essere troppo forte. Anche un semplice filtro meccanico è sufficiente per il loro mantenimento a patto che abbiamo diversamente provveduto a creare in vasca le colonie di batteri nitrificanti. La vasca sarà ben coperta è ci sarà necessario che tra il coperchio e l’acqua vi siano alcuni centimetri per permettere ai pesci di andare in superficie per respirare e trovare aria calda e umida per evitare problemi respiratori.
Le temperature ottimali sono di circa 24 – 28°C. La regolazione della temperatura verso il basso di questo intervallo contribuisce a ridurre l’aggressività intraspecifica mentre temperature alte stimolano l’accoppiamento e la deposizione delle uova.
Sarebbe opportuno se stiamo allevando degli esemplari selvatici conoscere la loro provenienza e le caratteristiche delle acque di origine, visto che alcune popolazioni gradiscono acque particolarmente acide, altrimenti una paziente osservazione potrà aiutarci ad individuare il valore di pH idoneo che sarà comunque compreso tra 5.5° e 7.0 °.
Per quanto riguarda la durezza generalmente preferisce acqua dolce con un valore della durezza totale (GH) di crica 5 – 10, anche se si hanno riscontri di riproduzioni in acque con durezze fino a 20.
Alimentazione
In natura si nutre probabilmente di insetti e altri piccoli invertebrati, ma il pesce in cattività facilmente anche accetta cibi secchi. Sempre opportuno è fornire una dieta varia per un corretto mantenimento. In questo caso, pasti regolari, alimenti vivi o congelati quali daphnia, artemia o chironomus, dovrebbero garantire lo sviluppo ottimale del pesce con colorazioni brillanti. Fare attenzione a non sovralimentare come tutta la specie Betta, come ormai ribadito più volte sembrano particolarmente inclini all’obesità.
Compatibilità
Lo abbiamo già detto trattando altre specie di questo genere. Il genere Betta non è un pesce incline alla vita in comunità. Vasche di comunità richiedono sempre particolari attenzioni ed accorgimenti in riferimento alla popolazione che si intende accostare al nostro Imbellis . In particolare se intendiamo riprodurre il nostro Betta. Tuttavia se non intendiamo riprodurre in vasca di comunità il nostro pesce, in vasche ben organizzate con una buona vegetazione, si possono inserire pesci di piccola taglia, ricordiamo sempre tra le possibili opzioni Corydoras nani, Otocinclus e ciprinidi di piccole dimensioni come Trigonostigma o Boraras. Senza particolari conseguenze per un sano e corretto mantenimento del nostro Betta.
Anche se la convivenza tra conspecifici gran parte della letteratura disponibile la sconsiglia. Tuttavia diversi allevatori riferiscono che in vasche ben organizzate dove in maniera naturale con l’aiuto delle piante e dei legni si creano delle aree separate con insenature e nascondigli non c’è alcuna ragione per cui un gruppo di questi pesci non possa essere mantenuto insieme. Anche se un po’ di litigi saranno inevitabili (soprattutto tra i maschi) generalmente vivranno in pace.
Allevamento
Una vasca biotopo di circa 60/80 cm di lunghezza è l’ambiente ideale in cui deporre le uova di questa specie, arredato secondo le indicazioni sopra menzionate, (in alternativa si può riprodurre in ambiente sterile, cioè vasche nude anche di 40 litri con giusto qualche nascondiglio e qualche appiglio galleggiante per il nido). E ‘particolarmente importante fornire una buona copertura di piante galleggianti sia per la femmina sia perché spesso viene utilizzata per ancorare il nido dal maschio, e nascondigli adeguati, molti allevatori preferiscono piccoli tubi di plastica scuri, spesso si sentono menzionare i contenitori dei vecchi rullini fotografici, dove potrebbe potenzialmente avvenire la deposizione. Come già detto in precedenza la vasca dovrà essere coperta così da garantire aria calda e umida ai piccoli che vanno a respirare in superficie.
Non è necessario, secondo l’esperienza di molti, separare i sessi prima della deposizione delle uova. Allevatori di questa specie mantengono colonie miste dove si formano spontaneamente coppie. Si alimenterà la coppia con una dieta varia contenente un sacco di cibo vivo e surgelato per renderle la condizione ottimali. Un aumento di temperatura di pochi gradi può spesso aiutare ad avviare una deposizione delle uova. Se tutto và per il meglio il maschio costruirà il nido, e di solito in questa fase non tollera la femmina nelle vicinanze fino al suo completamento. L’indicatore più chiaro che una femmina è pronta a deporre le uova è la comparsa di barre verticali scure sui fianchi.
La deposizione
La deposizione delle uova avviene sotto il nido nel tipico “abbraccio” degli Anabantidi, con il maschio che si avvolge attorno alla femmina. Ci può essere qualche aggressione del maschio prima dell’accoppiamento. All’apice dell’accoppiamento gli spermatozoi vengono rilasciati contemporaneamente alle uova, subito dopo le uova vengono raccolte e trasferite al nido dal maschio. Questo ciclo si ripete finché la femmina non ha più uova, questo rituale di accoppiamento può richiedere molte ore.
Immediatamente dopo l’accoppiamento è il maschio che su assume la responsabilità di custodire e curare il nido. Le uova si schiudono in 24 – 48 ore, mentre i piccoli rimangono nel nido per alcuni giorni fino a quando non nuoteranno liberamente il maschio si prende intensamente cura di loro, può anche spostare l’intero nido in una posizione diversa, se si sente minacciato. I pesci giovani secondo quanto riferito da allevatori esperti possono essere cresciuti insieme ai genitori senza conseguenza alcuna, anzi sembra che in tal caso crescano più rapidamente.
La crescita
La crescita degli avannotti richiederà infusori per i primi giorni, dopo di che dovrebbero essere abbastanza grande per accettare microworm e nauplii di artemia. Si darà loro da mangiare piccole quantità di cibi diversi 2-3 volte al giorno per il miglior tasso di crescita. Quando accetteranno i nauplii , si possono effettuare cambi d’acqua giornalieri per evitare accumulo di rifiuti organici (5 – 10% del volume del serbatoio).
Conclusioni
Questa specie è stata anche incrociati come la bibliografia ha ampliamente documentato con il B. splendens, B. smaragdina e con il B. sp. “Mahachai”. Fatto ancor più grave esemplari così ibridati vengono rilasciati nelle acque naturali dove a loro volta sono in grado di ibridare con una qualsiasi delle specie parentali. In alcune aree dove questo pesce è endemico ora è quasi impossibile sapere se i B. imbellis catturati allo stato selvatico sono puri o ibridi. L’ibridazione di tutte le specie selvatiche di Betta e il rilascio del pesce addomesticato nelle acque naturali dovrebbe essere combattuto, se vogliamo preservare lo status di queste meravigliose creature. Il Betta imbellis presenta delle linee di allevamento selettive per il commercio che hanno portato allo sviluppo di una serie di forme e colori non presenti in natura molto belli.
Se volete approfondire questo e altri argomenti vi aspettiamo sul nostro gruppo
Letteratura citata
Tan, H.H. e P.K.L. Ng. Raffles – Bull. Zool. Supplemento (13) :43-99. 2005
I pesci combattenti (Teleostei: Osphronemidae: Genus Betta) di Singapore, Malaysia e Brunei.
Tan, H.H. e P.K.L. Ng. Raffles – Bull. Zool. Supplemento (13) :115-138. 2005
I pesci labirinto (Teleostei: Anabantoidei, Channoidei) di Sumatra, Indonesia.
www.fishbase.org
www.ibcbettas.org
www.seriouslyfish.com