Betta foerschi-Vierke, 1979
Classificazione
Distribuzione
Endemica nell’area della provincia di Kalimantan Tengah del Borneo e dell’Indonesia con un ulteriore popolazione apparentemente esistente a Kubu, Kalimantan Barat (Kalimantan occidentale).
Tali diverse località di provenienza vengono generalmente indicate dagli allevatori nelle loro indicazioni, al fine di mantenere la purezza delle linee di sangue sulla base dei luoghi di origine. Sarà quindi indicata oltre alla specie anche la provenienza come : sangue Kubu, Pangkalanbun, Tangkiling, Tarantang o Pudukuali. Nell’eventualità acquistassimo pesci di questo genere sarebbe bene prestare attenzione a questa caratteristica importante prima di effettuare l’acquisto.
Habitat
In genere abita i flussi lenti delle paludi forestali e piccoli stagni, alcune di queste di soli pochi centimetri di profondità . Questi sono di solito riparati dal sole dalla ricca vegetazione e da fitti rami e radici della foresta, che lascia così penetrare pochissima luce in queste zone. Generalmente l’acqua risulta ricca di acidi umici a causa della decomposizione di foglie e rami che si trovano in abbondanza sul fondo. Così ne risulta un acqua generalmente molto tenera e povera di Sali disciolti e un pH basso.
Caratteristiche e dimorfismo
Generalmente non supera i 4/5 cm di lunghezza.
I maschi risultano più colorati delle femmine con pinne più lunghe le barre tipiche di questa specie vicino agli opercoli sono arancio/rosse nei maschi e giallo/oro nelle femmine.
Bisognerà prestare particolare attenzione in fase di acquisto, in particolare quando si acquista questo pesce da un negoziante e non da un allevatore in quanto può essere facilmente confuso con il Betta mandor, del quale troverete un articolo specifico dove si potranno meglio rilevare le differenze. La caratteristica più evidente che ci permette di cogliere la differenza tra le due specie sono le scaglie trasversali le quali in Betta foerschi sono 8,5 contro le 9,5-10 in B. mandor; scaglie laterali 28.5-31 contro le 32-34;
Vasca e layout
Viste le dimensioni molto contenute una vasca da 60 litri circa può essere considerata una vasca adatta all’allevamento di una coppia di questi Betta, si potrà ricorrere a vasche più grandi qual ora si intenda allevare questi Betta in gruppi. Ormai abbiamo spesso descritto il layout di una vasca asiatica adatta al Betta foerschi. Sono graditi fondali ricchi di rami e foglie, con molte piante, non faremo mancare vasi di terracotta o semplici tubi di plastica che ricreino anfratti e nascondigli. Non saranno necessari potenti sistemi di illuminazione, visto che gradiscono poca luce. Ovviamente questo significa che dovremo optare per piante che necessitino di poca luce. Volendo optare per piante del medesimo biotopo potremmo inserire del Microsorum pteropus qualche gruppo di Cryptocoryne e Taxiphyllum barberi. Possiamo inserire anche qualche gruppo di piante galleggianti in superficie che creeranno zone riparate e dall’effetto molto wild.
Come filtraggio adotteremo sempre un filtraggio dal flusso lento, sia che si tratti di un filtro meccanico a spugna o che si tratti di un filtro biologico. Vasca ovviamente coperte così da creare una zona con aria umida e calda sul pelo dell’acqua.
Calibreremo la vasca sui seguenti valori :
Temperatura: 24 – 28 ° C
pH: 4,0-6,0
Durezza totale: (GH)<10
Mantenimento
Lo abbiamo più volte letto e ribadito, generalmente i Betta, e il Betta foerschi non fa eccezione, si nutrono di insetti vari che trovano in superficie o sotto il pelo dell’acqua. Pertanto l’ideale sarà provvedere loro del cibo vivo o surgelato che mangeranno volentieri. In cattività si abituano ad essere alimentati anche con cibi secchi. Tuttavia i cibi vivi o surgelati ci garantiscono un mantenimento ottimale.
Sarebbe bene tenere questo genere di Betta in una vasca dedicata interamente a lui. Se proprio non riusciamo a farne a meno possiamo optare per pesci molto piccoli e tranquilli come alcuni gobidi e dei ciprinidi.
Se si vuole allevarli a gruppo è possibile. Generalmente è meglio predisporre un numero maggiore di femmine rispetto ai maschi con un rapporto minimo di 3 su 1. In merito a questo sistema di allevamento vi sono opinioni discordanti. Alcuni garantiscono che con gruppi così formati, avendo l’accortezza di creare zone diverse in vasca dove i maschi possano stabilire ciascuno il proprio territorio, le liti non risultano mai letali e spesso sono solo rituali senza feriti. Alcuni riferiscono invece che alcuni maschi diventando molto aggressivi arrivano comunque a non tollerare altri maschi in vasca. Ci sarebbe da esaminare ogni singolo caso. Sicuramente una vasca dove vengono inseriti questi o altri Betta a gruppi, necessità di molta cura e attenta osservazione per preservare la popolazione in essa contenuta.
riproduzione
Anche questo genere di Betta un incubatore orale. Se si desidera riprodurre questo pesce non si potrà che optare per una vasca dedicata. Alcuni allevatori utilizzano delle vasche adatte prive di fondo e con pochi fronzoli estetici, ma si riproducono anche in vasche ben arredate. Gli accorgimenti sono quelli già menzionati per il mantenimento. Quindi ricordiamo brevemente, vasche coperte, nascondigli vari, luce soffusa.
Il corteggiamento generalmente è molto prolungato. L’accoppiamento è quello tipico degli Anabantidi, dove il maschio avvolge la femmina per poi rilasciare uova e sperma a seguito di fremiti che attraversano entrambi. Il maschio raccoglierà le uova e le terrà nella bocca ripetendo l’acoppiamente finche la femmina non sarà letteralmente stata spremuta di tutte le sue uova.
E’ bene lasciare la femmina con il maschio, questo non creerà problemi e eviterà di stressare il maschio il quale potrebbe inghiottire le uova a motivo di ciò. Il periodo di incubazione è di 8-14 giorni al termine dei quali il maschio inizierà a rilasciare gli avannotti completamente formati. A questo punto possiamo decidere di rimuoverli o di lasciarli crescere a fianco dei genitori, sembra che in queste condizioni crescono più rapidamente, ma potrebbero esserci maggiori perdite dovute alla predazione da parte dei genitori stessi, comunque generalmente limitate.
Come alimentazione utilizzeremo microworms e naupli di artemia. Evitando di somministrare quest’ultimi in eccesso o prevalentemente, sembra secondo il parere di molti allevatori che questo porti non pochi problemi ai piccoli. Somministreremo il cibo in quantità sufficiente almeno tre volte al giorno. Provvedendo cambi di acqua regolari ma ridotti, evitando così campi di volumi d’acqua eccessivi.
Se volete approfondire questo e altri argomenti, vi aspettiamo sul nostro forum: http://www.ambibetta.it/forum_ambi
Riferimenti
Tan, HH e PKL Ng, 2006 – Esplorazione Ittiologica delle acque dolci 17 (2): 97-114
Sei nuove specie di pesce combattente (Teleostei: Osphronemidae: Betta) da Borneo.
Tan, HH e PKL Ng, 2005 – Supplemento al Bollettino Raffles di Zoologia 13: 43-99
I pesci combattenti (Teleostei: Osphronemidae: Genus Betta) di Singapore, Malaysia e Brunei.