Uso di antibiotici in acquacultura
L’utilizzo di antibiotici in acquacultura è un fatto molto serio. Questo perchè il loro utilizzo ha una forte ripercussione anche sull’ambiente e sui nostri animali. Per questo è anche rigidamente regolamentata da leggi dello stato.
Troppo spesso in acquariofilia si “consiglia” la somministrazione di antibiotici con troppa facilità, (o dovremmo chiamarla faciloneria?). Vogliamo ricordare che la prescrizione di farmaci è demandata esclusivamente ai Dott. Veterinari ai quali bisognerebbe rivolgersi per averne prescrizione, tant’è che in farmacia, difficilmente si potranno avere farmaci senza una prescrizione, o così dovrebbe avvenire.
alcune nozioni sugli antibiotici
Voglio qui di seguito riportarvi alcune nozioni molto utili, in riferimento agli antibiotici in acquacultura e più in generale in zootecnia.
Prima di tutto, i batteri patogeni resistenti non necessariamente provocano gravi malattie rispetto a quelli più sensibili ma la patologia diventa più difficile da trattare, in quanto risulterà efficace una ridotta gamma di farmaci antimicrobici. Ciò può dar luogo a un decorso più lungo o a maggiore gravità della malattia e in alcuni casi, anche alla morte.
L’uso di antimicrobici , sia negli animali che nell’uomo, può aumentare i livelli di resistenza nelle popolazioni batteriche, provocando di seguito problemi se si viene poi infettati da batteri resistenti. La misura in cui l’impiego degli antibiotici negli animali contribuisce al problema generale della resistenza agli antibiotici nelle persone è ancora incerta. Tuttavia è innegabile la necessità di limitare la diffusione delle resistenze agli antibiotici in alcuni patogeni animali e agenti zoonotici di origine alimentare.
vogliamo ricordare che ogni antibiotico che utilizziamo, lascerà un impronta indelebile e contaminante sui microorganismi presenti in vasca che ne acquisteranno memoria e capacità di contrasto. pertanto sarebbe fondamentale,
usare gli antibiotici solo nei seguenti casi:
1. Presenza di patologia di tipo batterico, comprovata da un antibiogramma a cura di un veterinario.
2. Esclusivamente in vasche di quarantena
3. Una sola volta durante nella vita dei un pesce .Questo perchè i patogeni che intendiamo combattere acquisteranno la capacità di immunizzarsi, pertanto diventerà inefficace nei trattamenti successivi.
Considerazioni finali sull’uso di antibiotici
Ne consegue che la cosa migliore in assoluto sarebbe prevenire piuttosto che curare, questo è fattibile con alcuni accorgimenti, in questo sito troverete diversi articoli che vi aiuteranno a prevenire.

Vale anche per i pesci, lo sapete?
Se nonostante tutte le vostre precauzioni comunque si dovesse ammalare un vostro Betta. fatevi aiutare da un esperto, sul nostro gruppo ce ne sono molti ben disposti ad aiutarvi.
Il Betta può ancora essere curato con dei medicamenti che non sono dei veri e propri antibiotici, alcuni naturali, altri chimici, anche di questi se ne parla ampiamente nella sezione dedicata alla cura del betta sul sito.
Gli antibiotici dovrebbero essere davvero l’ultima spiaggia, quando la situazione è grave o altri metodi non hanno dato risultati.
qui di seguito i soci AMBI, potranno leggere un interessante pdf sull’argomento redatto da Maria letizia Fioravanti e Marino Prearo entrambi specializzati in Ittiopatologie.