Riproduzione dei Trichogaster lalius
Trichogaster lalius (ex Colisa) appartiene alla famiglia degli OSPHRONEMIDI, cosi come i Betta ed i Trichopodus, i quali hanno come meccanismo di riproduzione comune, una sorta di abbraccio fra maschio e femmina, che permette la deposizione delle uova.
I Trichogaster lalius possono essere classificati come LABIRINTIDI, appartenenti all’ordine degli ANABANTOIDEI; i labirintidi sono pesci che possono respirare direttamente aria atmosferica attraverso la bocca. Infatti, possiedono oltre alle branchie, anche un organo ausiliario che permette lo scambio gassoso direttamente con il sangue.
Quest’organo, chiamato labirinto, è riccamente vascolarizzato: l’aria assunta attraverso la bocca, giunge tramite la cavità orale a livello del labirinto, e qui l’ossigeno può diffondere nei capillari sanguigni; allo stesso modo, la CO2 prodotta come scarto metabolico, passa dal sangue alla cavità orale e può essere espulsa attraverso la bocca. Per tale motivo, questi pesci emettono bolle d’aria sulla superficie dell’acqua. Grazie al labirinto, essi riescono a sopravvivere anche nelle pozze d’acqua con carenza di ossigeno.
Il maschio di Trichogaster lalius, prima della riproduzione, forma un nido di bolle sulla superficie dell’acqua; a tale scopo, è importante che il flusso d’acqua sia molto lento, e anche le piante galleggianti possono essere molto utili perchè fungono da supporto per il nido.
A questo punto può avvenire l’accoppiamento vero e proprio, che consiste in una serie di abbracci ripetuti fra maschio e femmina. I primi tentativi possono andare a vuoto, poi il maschio riesce a spremere la femmina , avvolgendola con il corpo, e permette il rilascio delle uova; contemporaneamente queste vengono fecondate. L’abbraccio consuma molte energie, infatti subito dopo l’accoppiamento i pesci restano per alcuni secondi stremati, poi il maschio appena si riprende, raccoglie le uova che restano in sospensione e le deposita accuratamente nel nido di bolle.
L’accoppiamento con conseguente deposizione delle uova è un evento che avviene a tappe, infatti gli abbracci fra maschio e femmina sono diversi, e le uova sono rilasciate un po per volta. Sia prima, e soprattutto dopo la riproduzione, il maschio è molto aggressivo con la femmina, per cui se l’acquario non è abbastanza grande e non presenta numerosi nascondigli, sarebbe bene spostarla in un’altra vasca dopo che si è completato l’accoppiamento.
La cura delle uova è un compito che svolge esclusivamente il maschio, generalmente sono deposte almeno un centinaio di uova ma possono essere anche molte di più; il tempo di schiusa è in funzione della temperatura dell’acqua, solitamente ci vogliono 36-48 ore per la nascita delle larve. Le larvette sono davvero minuscole, esse impiegano altri 3-4 giorni per riassorbire il sacco vitellino; possiamo lasciare il maschio in vasca fino a quando gli avannotti non iniziano il nuoto libero, poi sarebbe meglio spostarlo perchè potrebbe predarli. In alternativa, possiamo spostare il nido con le uova all’interno di una sala parto o in una vaschetta a parte, in modo che i piccoli siano protetti. L’alimentazione degli avannotti può essere fatta inizialmente con microworms e anguillole dell’aceto, poi dopo circa una settimana di nuoto libero possiamo usare i naupli di artemia.