Betta Red Riau
Il betta sp. Red Riau, è una delle ultime specie di Betta wild scoperte che va a rimpolpare un già folto gruppo di Betta formato da oltre 70 diverse specie. La sua scoperta è stata recentissima, estate 2013, ho avuto personalmente la fortuna di averlo in vasca a Ottobre dello stesso anno, grazie ad un amico Indonesiano che mi ha portato direttamente il preziosissimo carico dai luoghi di origine, quando ancora non si conosceva quasi nulla di questa autentica rarità.
Era stata appena scoperta, questa specie ed è stata subito inserita tra le specie in via di estinzione. Questo splendido Betta di appena 3 cm viveva fino ad allora nascosto in una remota palude indonesiana a Tanjung Api Api nel sud dell’Isola di Sumatra nella zona di Bugansiapiapi nella remota provincia di Riau.
In assoluto la più piccola specie di Betta esistente, è stato inserito nel più piccolo complesso di Betta il Coccina. Tutti o quasi, i Betta di questo complesso sono rossi, con alcune eccezioni come il Betta Hendra il minipinna e il Betta Persephone.
DESCRIZIONE
Di colore rosso intenso e brillante, presenta una striscia bianca sulla pinna dorsale la caudale e le punte delle ventrali.
La lunghezza di soli 3/3,5 cm ne fanno in assoluto come detto uno il più piccolo Betta oggi esistente.
A dispetto delle sue dimensione ha un carattere aggressivo ed irruento. Questo sicuramente ha contribuito alla sua scarsa diffusione nel bacino indonesiano.
È provvisto del labirinto che gli consente di vivere in acque stagnati e povere di ossigeno. Per riprodursi, forma un piccolo nido di bolle dove custodisce poche e piccole uova.
Il betta sp. Red riau, potrebbe essere confuso con il Betta sp.Wajok. Tuttavia ce un metodo infallibile per riconoscerne la differenza. Infatti il betta Wajok presenta sempre 9 raggi sulla pinna dorsale, mentre il nostro Red Riau ne presenta solo 7.
HABITAT
Ritrovato in piccole pozze semi stagnanti della provincia di Riau in Sumatra. Questo piccolo pesce ama acque particolarmente acide ( ph 6.00) e calde ( circa 26°C). Ricche di foglie morte che saturano l’acqua di tannini rendendole scure asfittiche ed acide. In questo ambiente si nutre di piccoli insetti, ciclops, tubifex e larve.
LA VASCA
Personalmente mantengo per la riproduzione in piccole vasche di 40×40 con non più di 15 cm di acqua. Senza fondo ma con foglie di catappa in abbondanza e qualche radice semi sommersa. Filtro lentissimo, con del pothos sistemato in superficie per aiutare il filtraggio dell’acqua.
Essendo provvisto di labirinto useremo vasche coperte, per evitare che le temperature fredde a pelo d’acqua delle vasche scoperte possano farlo ammalare. Inoltre va ricordato che è un ottimo saltatore come tutti i Betta, altro motivo per il quale bisogna evitare vasche scoperte.
Benché mi era stato consigliato di tenerli a coppia, mi sono ben presto reso conto che per la riproduzione è meglio se vengono allevati separatamente, per poi metterli insieme nel periodo dell’accoppiamento. Questo almeno vale se si allevano in piccole vasche. Questo perché le coppie che ho mantenuto insieme durante il periodo di stabulazione, non hanno poi neppure tentato l’accoppiamento nella stagione estiva. Mentre le coppie che ho inserito insieme successivamente immediatamente iniziavano a corteggiarsi. Ovviamente la vasca è riscaldata con un piccolo termo riscaldatore da 25 wt.
ACCOPPIAMENTO
Per l’accoppiamento il procedimento è identico a quello del Betta splendens. Come tutti i membri della famiglia degli Osphranemidae si accoppia attraverso l’abbraccio fra maschio e femmina che porta alla deposizione delle uova. Se decidete di riprodurlo in piccole vasche arredate dovete sapere una cosa. Questo piccolo pesce non è purtroppo in grado di difendere le uova nonostante il suo coraggio e ardore nel farlo. Ho perso diverse covate per questo. Addirittura le physia si sono mangiate le preziose uova senza che lui riuscisse a difenderle. Quindi accertatevi che la vasca sia completamente priva di altri inquilini.
Generalmente la femmina espelle poche uova, non ho mai visto più di 5/6 uova.
Probabilmente quanto detto contribuisce alla fragile sopravvivenza di questo splendido Betta. Il che unito alla continua erosione delle foreste, sta portando prima ancora che potessimo godercelo all’estinzione di questo piccolo Betta. Questo dovrebbe essere un ulteriore valido motivo per fare un allevamento davvero consapevole di questo piccolo pesce. Tenendo di mira la riproduzione a fine conservativo della specie.
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