Il Betta Crowntail
La storia
La storia del Betta crowntail è molto recente. Si può dire con certezza che il Crowntail nasce ufficialmente nel 1997 ad ovest di Giacarta in Indonesia ad opera di un allevatore locale di nome Achmad Yusuf il quale ha dato il nome a questi soggetti di “ Serit of Cupang “ in indonesiano. La storia occidentale del Ct la si deve a Henry Yin che presento questi soggetti ad una esposizione IBC attribuendogli il nome di Crowntail.
Va riconosciuto che nonostante i Crowntail siano ampiamente allevati anche in America ed Europa, ancora oggi i soggetti in assoluto più spettacolari continuano ad uscire dagli allevamenti Indonesiani.
Si pensa che l’acqua utilizzata in questi allevamenti abbia un ruolo fondamentale nel buon sviluppo di questi soggetti, tante è vero che gli indonesiani si vantano di avere “l’acqua magica”. Sicuramente le durezze bassissime, tipiche delle acque alluvionali Indonesiane, sono uno dei motivi del successo nell’allevamento del crowntail.
Riproduzione
In riproduzione valgono tutti gli accorgimenti tipici utilizzati per qualsiasi Betta. Pertanto non ci soffermeremo molto sul metodo in questo articolo. Anche se vogliamo soffermarci su alcuni aspetti importantissimi. Come per esempio le dimensioni delle vasche di allevamento. I maschi quando vengono isolati da quanto affermato dai più noti allevatori Indonesiani, devono essere alloggiati in vasche più
grandi del solito. Tenete comunque presente che gli indonesiani e i loro allevamenti, accrescono nella prima fase di crescita i Betta maschi in bottiglie di circa 2 litri e quando, in merito al crowntail dicono che ci vuole di più, non vanno oltre i 3 litri, in Europa, la maggioranza di noi alleva i giovani maschi in non meno di 5 litri.
Problemi di allevamento
Sostanzialmente due aspetti importanti:
Curling, o meglio arricciamento dei raggi. Questo problema è considerato un vero flagello da parte degli allevatori. Il problema sembra sostanzialmente essere provocato da due fattori. inquinanti in vasca e acqua fredda. Pertanto sarà importantissimo allevare questa selezione in acque pulite prive di inquinanti e mantenere le temperature alte, intorno ai 26°C. Gli indonesiani consigliano anche una buona esposizione al sole garantendo la soluzione del problema.
Ventre compresso. Questo è un altro problema tipico del Betta crowntail, è una tara che si porta dietro. Se osservate questi pesci, noterete che hanno gli organi interni compressi verso lo sterno, conferendo al ventre una tipica conformazione tondeggiante. Questa conformazione è spesso causa di occlusioni nel crowntail. Pertanto bisogna prestare molta attenzione quando si acquista uno di questi pesci, scegliendo i soggetti che hanno una forma del ventre più corretta possibile. Va da se che se intendiamo riprodurre, dovremmo sempre scartare dalla riproduzione quei soggetti che presentano questo difetto.
La genetica
Inizialmente si pensava che il Betta crowntail fosse frutto di un gene recessivo. Per molti era difficile credere che potesse essere replicato in allevamento. Ma gli appassionati allevatori di questa varietà di Betta
stanno dimostrando che è possibile selezionare dei soggetti a dir poco stupendi. Questo perchè in realtà ci si trova difronte ad un gene parzialmente dominante. così che già in f1 la prole viene influenzata da questo gene, ottenendo i noti combtail ( CT x HM ) che mostrano una tessitura intermendia.
La caratteristica coda a corona è stata ormai fissata su tutte le varietà di Betta oggi conosciute. Quindi possiamo vedere delle tipiche code ct nelle varietà :
Veiltail, Halfmoon, doubletail, delta, superdelta, Plakat.
Tuttavia va evidenziato che nello standard selettivo il Betta crowtail, questo deve avere delle caratteristiche specifiche.
Standard e selezione
le dimensioni sono quelle classiche, i colori sono ammessi tutti.
Particolare attenzione va mostrata nella selezione della coda. Ed è soltanto che ovvio, visto che è la caratteristica principale di questa varietà di Betta.
Pertanto avremo una riduzione della membrana tra i raggi, che per essere considerata ideale dovrà essere del 50% e comunque non inferiore al 33%. Questo in tutte e tre le
pinne, caudale ventrale e dorsale.
l’apertura della caudale sarà di 180°
i raggi si dovranno presentare carnosi e dritti, o curvi ( ne parleremo ancora ). Come accennato raggi storti , mancanti, spezzati, arricciati, sono da considerarsi come difetti.
I raggi in base allo standard si possono presentare in tre diverse varianti. single ray, double ray, cross ray. La variante double ray è considerata l’ideale. ma la più spettacolare e difficile da ottenere nella sua forma corretta è la cross ray.